L’esposizione fino al 15 marzo 2026 al Palazzo Gil di Campobasso si presenta come un momento di svolta per il panorama culturale del Molise CAMPOBASSO. Pittura, l’inaugurazione della mostra ‘Impressionismo. Origine e cammino di una visione’, ospitata presso il Palazzo Gil di Campobasso da oggi al 15 marzo 2026, segna un momento di svolta per il panorama culturale del Molise e del Mezzogiorno.
L’evento trasforma il capoluogo molisano in una capitale dell’arte internazionale, celebrando i 150 anni del movimento che ha cambiato per sempre il nostro modo di percepire la realtà attraverso un progetto di narrazione storica ambizioso e rigoroso. La fraterna Ieri sera nel corso della conferenza stampa la presidente della Fondazione Molise Cultura, Antonella Presutti, ha sottolineato come questa esposizione rappresenti un’apertura fondamentale verso i grandi circuiti internazionali. “Pittori anticonvenzionali e dalla vita giudicata ‘provocatoria e scandalosa’ – ha affermato – ci consentiranno di osservare da vicino ciò che ha costituito base di studio, forma di interesse, oggetto di conoscenza sedimentata nel tempo. Si declina, così, ancora una volta, quello che è stato da sempre l’obiettivo della Regione Molise e della Fondazione Molise Cultura, aprire il nostro territorio ai grandi processi culturali nazionali e internazionali con un’interazione duplice, in uscita e in ingresso dei percorsi stessi, a testimonianza di una vivacità e di una qualità dell’offerta, incastonata in luoghi straordinari, in grado di fare conoscere le potenzialità del Molise e di costituirne un volano di sviluppo”. A queste dichiarazioni si aggiungono quelle del consigliere delegato a Turismo e Cultura della Regione Molise, Fabio Cofelice.
“Ci auguriamo – ha detto – che queste pagine possano accompagnare il pubblico in un viaggio ricco di scoperte, offrendo strumenti di lettura e approfondimenti utili a comprendere meglio la portata rivoluzionaria di un movimento artistico che ha segnato in modo indelebile la modernità. Che questo progetto espositivo, fortemente voluto dalla Regione Molise e dall’Assessorato alla Cultura, possa essere per i visitatori non solo un ricordo dell’esperienza della mostra, ma anche un invito a proseguire nel dialogo con l’arte e con la cultura, patrimonio irrinunciabile della nostra comunità e volano insostituibile di crescita culturale e di promozione turistica del Molise.”
Il percorso espositivo, curato da Stefano Oliviero in collaborazione, con la Fondazione Molise Cultura, la Regione Molise e Navigare Srl, accompagna il visitatore in un viaggio cronologico che parte dal Realismo di Courbet e dalle atmosfere della Scuola di Barbizon. Il cuore pulsante della mostra risiede nelle opere di maestri come Monet, Degas, Renoir, Manet e Pissarro, che illustrano la sfida alle tradizioni accademiche e l’influenza della fotografia e delle stampe giapponesi. Un accento particolare è posto sull’omaggio a Claude Monet per il centenario della sua scomparsa (2026), documentando la sua ricerca quasi mistica sulle ninfee di Giverny. Il progetto scientifico mira a restituire un quadro approfondito delle dinamiche che hanno determinato la nascita di un nuovo paradigma visivo. Come auspicato dalle istituzioni, questa iniziativa non vuole essere solo una presentazione di capolavori, ma un invito a proseguire nel dialogo con l’arte e la cultura, considerate patrimonio irrinunciabile della comunità e strumento insostituibile di promozione turistica per il Molise.

