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"L'ospedale Caracciolo vivrà grazie agli agnonesi"

Intervento dell'avvocato Franco Cianci che ha curato il ricorso al Tar Molise

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E’ un atto assolutamente doveroso alla spirito di Agnone e alla sua straordinaria volontà e capacità di lotta, quello di  ristabilire alcune verità storiche, che non possono essere trascurate, riguardo alla  ricostituita entità dell’Ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone.

Ne era stata decretata la morte, la sua soppressione senza scampo e la sua aggregazione all’Ospedale di Isernia; anzi l’ASREM continua, tuttora, a ritenere che l’Ospedale di Agnone sia parte di quello di Isernia, avendo emanato provvedimenti, decretanti che l’Ospedale è un mero Stabilimento di Assistenza (RSA), aggregato a quello di Isernia, i cui reparti e dirigenze comprenderebbero anche quelli di Agnone.

Quando, in occasione della pubblicazione del c.d. Piano di Rientro - che appariva il decreto di morte del Caracciolo - avvenuta nel maggio 2010, e dei successivi atti soppressivi del reparto di Ostetricia e Ginecologia, alla fine di ottobre del 2010, e, poi, alla fine di dicembre, di altri reparti, Agnone subiva un  un autentico shock, uno scossone, ma una grande voglia, allo stesso tempo, di reagire .

Quel provvedimento soppressivo annullava in pratica parte della sua storia, tutte le sue profonde esigenze di comunità montana, e azzerava, anche ogni prospettiva di servizio in favore delle comunità limitrofe e, in particolare, di quelle alto-chietina e alto-sangritana.

E, così, nasceva il Comitato dell’Art.32 di Agnone, che, insieme a quello del “Cittadino C’è”, in una davvero straordinaria simbiosi, cominciavano a riunirsi, a discutere, a proporre strategie, allargando la protesta a tutto il popolo agnonese.

Nasceva, in tal modo, e montava, la lotta comune di migliaia di cittadini, che, forti delle loro idee e della giustizia delle loro rivendicazioni, decretavano come atto risolutivo (contro la soppressione, già operata), la proposizione di un ricorso di 400 pag. al TAR Molise, con la firma di circa 1000 cittadini.

Riassumendo storia e persino leggende di Agnone, ragioni giuridiche, politiche, economiche e sociali, si chiedeva l'annullamento dell'ingiusto  provvedimento.

Il TAR Molise, con ordinanza dell'11 maggio 2012 (n.94/2011), rilevando molteplici vizi di nullità dei provvedimenti, adottati dal Commissario e dai due sub Commissari, sospendeva gli atti.

E, così, il TAR spalancava le porte alle rivendicazioni agnonesi .

Successivamente, in doveroso rispetto di questo provvedimento giurisdizionale, e solo di questo, venivano adottati dal commissario e dai due sub-commissari (Morlacco e Mastrobuono), quattro decreti, nn. 20, 80, 84 e 86, che davano, finalmente, ragione alle aspirazioni del popolo di Agnone.

Nessuno può, dunque, rincorrersi l’ambizione di avere, da solo, ottenuto la salvezza del glorioso ospedale agnonese, in un improbabile gioco di “numeri primi” .

L'ospedale era, tra l'altro, diventato un punto di eccellenza, nelle varie branche specialistiche, in esso praticate, grazie ai suoi valorosi chirurghi e medici.

E, così, oggi, solo grazie a quella lotta del popolo agnonese, cui va riconosciuto il primato e, forse, la “solitudine dei numeri primi”, e grazie a quella straordinaria sua volontà di coesione e di resistenza alla ingiustizia regionale, e sotto la spinta di alcuni apporti efficienti di energie professionali e morali di alcune persone, che sono troppo note per essere ricordate, si è potuti giungere al miracoloso traguardo di una riconquista dell’Ospedale, come presidio, indispensabile, per salvaguardare la salute, non solo della comunità agnonese, ma anche di quelle limitrofe.

La battaglia è stata intensa, movimentata, sviluppatasi in una miriade di conferenze e di dibattuti pubblici, e di incontri con le autorità regionali, durante i quali l’attenzione, l’acutezza delle visioni, la lucidità delle strategie, sono state davvero di un alto simbolismo.

Grazie, perciò, grazie al tuo popolo, Agnone: le comunità anche limitrofe vi saranno estremamente grate; avete tracciato, e letto, una bella pagina del nuovo corso di questa città amata.

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