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Covid 19, via libera dalla Regione per la riapertura degli ambulatori pubblici e privati: 12 pagine di allegati da seguire per mettersi a norma

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La sanità pubblica e privata riprende a funzionare. Il 18 maggio è riapertura degli ambulatori pubblici e privati. Ma non apertura indiscriminata. Lo spiega il presidente della Regione Donato Toma nella sua ordinanza di oggi. Che recita:
 
Dalla data di entrata in vigore della presente ordinanza le attività di assistenza
sanitaria e socio-sanitaria erogate dalle strutture pubbliche e private nell’intero
territorio regionale sono consentite alle sole strutture che abbiano recepito gli
indirizzi operativi di cui all’allegato 1 della presente ordinanza. A tal fine è fatto
onere alle medesime strutture di trasmettere alla Direzione Generale della Salute
della Regione Molise un documento di valutazione rischi, sottoscritto dal legale
rappresentante p.t., con il quale si dichiarano, nelle forme di cui all’art. 38 del
Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, e s.m.i., in modo
analitico le misure adottate in ottemperanza alle indicazioni contenute nell’allegato
1 alla presente ordinanza.
2.     Lo svolgimento delle attività di assistenza sanitaria e socio-sanitaria in violazione
delle disposizioni di cui al comma 1 o la non conformità del documento di
valutazione rischi agli indirizzi operativi di cui all’allegato 1 determina l’applicazione
delle sanzioni di cui all’art. 4, commi 1 e 2, del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19.
 
La presente ordinanza entra in vigore in data 18 maggio 2020 ed ha efficacia
fino al termine dello stato di emergenza dichiarato con delibera del Consiglio dei
Ministri del 31 gennaio 2020.
2.      La presente ordinanza è comunicata ai Prefetti di Campobasso e di Isernia e al
Presidente del Consiglio dei Ministri, ai sensi e per gli effetti dell’art. 2, comma 1,
del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, avendo il presente provvedimento anche
valenza di proposta di adozione di conforme D.P.C.M., ed è pubblicata sul sito
istituzionale della Regione e sul BURM.
3.      Avverso la presente Ordinanza è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al
Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di sessanta giorni dalla
pubblicazione, ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di
giorni centoventi.
 
L' allegato firmato dalla dirigente Lolita Gallo  è formato da dodici pagine che vanno rispettate alla lettera se si vuole riaprire.
 
Eccole
 
PREMESSA
L’evoluzione del quadro epidemiologico e normativo del Paese impone, da parte della Regione Molise, 
un doveroso ripristino delle attività produttive e delle funzioni vitali del Paese ed una riapertura delle 
attività libero professionali specialistiche, convenzionate, pubbliche e private.
La ripresa delle attività deve però essere accompagnata da una consapevole valutazione dei rischi da 
comportamenti improntati alla necessità di limitare ogni possibile fonte di contagio di ritorno.
Si rende necessaria, pertanto, l’adozione di misure di prevenzione e protezione di tutti i soggetti che 
afferiscono alle strutture sanitarie, per esigenze di salute, di lavoro o di carattere sociale e la definizione 
di misure adeguate ed omogenee in tutte le strutture sanitarie regionali, tali da orientare i 
comportamenti di tutti i soggetti interessati nei processi di erogazione delle prestazioni sanitarie, utenti, 
operatori sanitari, fornitori, visitatori, volontari e quant’altri.
Le Strutture sanitarie pubbliche e private si impegnano, conseguentemente, al rispetto di tutto quanto 
indicato nel presente documento oltre che dei protocolli previsti dalla normativa in materia.
2 DESTINATARI 
Il presente documento è diretto a tutte le strutture Sanitarie e socio-sanitarie, private autorizzate e/o 
accreditate presenti sul territorio regionale affinché forniscano le necessarie ed opportune direttive a: 
 gli utenti/assistiti che vi afferiscono per le cure;
 il personale sanitario, tecnico ed amministrativo operante nelle strutture sanitarie;
 il personale delle ditte esterne che afferisce alle strutture sanitarie per servizio (addetti alle pulizie, 
dipendenti di cooperative di servizio, ecc.);
 operatori nei servizi di utilità interni alle strutture suddette e aperti alla cittadinanza (bar, punti 
ristoro, edicola, mensa, ecc.);
 i visitatori;
 i fornitori;
 i volontari ed altre figure coinvolte. 
3 SCOPO DEL DOCUMENTO: INDIRIZZI PER LA GESTIONE DELLA FASE 2 
DELL’EPIDEMIA COVID 19 NELLE STRUTTURE SANITARIE E SOCIO-SANITARIE 
PRESENTI SUL TERRITORIO REGIONALE
In questa fase epidemiologica, questo documento ha la finalità di: 
 contenere il rischio di trasmissione del virus, al fine di limitare la morbosità e la mortalità dovute al 
rischio di riprese di focolai epidemici;
 ridurre l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e sociali assicurando il mantenimento dei servizi 
essenziali;
 definire le linee di indirizzo da applicare nelle diverse articolazioni delle strutture sanitarie e 
sociosanitarie regionali: ingresso, reparti, sale d’attesa, sale operatorie, spazi comuni, ambulatori, 
ecc.
 
4 MISURE DI PREVENZIONE.
Al fine di ridurre la diffusione del Virus Sars Cov2, è indispensabile ripensare e ridefinire radicalmente i 
processi organizzativi e assistenziali, gli spazi e l’articolazione delle diverse attività sanitarie all’interno 
delle strutture sanitarie e socio-sanitarie nell’arco della giornata e della settimana. 
Si rende necessaria la formazione continua di tutto il personale operante in strutture sanitarie (medici, 
infermieri, operatori sanitari, etc. ) in materia di prevenzione e controllo dell’infezione da Sars Cov2. 
In linea di principio, gli ambiti da considerare nella definizione di queste misure per garantire le 
prestazioni sanitarie ed amministrative appropriate sono: 
 l’accesso alle strutture sanitarie deve avvenire, in linea di principio, previa prenotazione, 
privilegiando altresì le attività da remoto;
 le modalità di accesso delle persone alla struttura sanitaria, a seconda del tipo di soggetto, della 
finalità di accesso e delle attività/prestazioni che deve svolgere/fruire;
 la definizione di percorsi idonei a veicolare, ordinatamente, i flussi di persone, in modo da ridurre 
la promiscuità fra potenziali infetti e negativi;
 le misure precauzionali, di prevenzione e di protezione dei diversi soggetti;
 la definizione delle misure igieniche di prevenzione negli ambienti.
4.1 Modalità generali di accesso alle strutture sanitarie e socio-sanitarie.
4.1.1 Strutture Residenziali e Semiresidenziali Territoriali.
Nell’ambito delle strategie di prevenzione, assistenza e controllo del contagio, si segnala l’emergenza 
connessa agli ospiti/pazienti ricoverati nelle strutture residenziali e semiresidenziali collocate nel 
territorio della Regione in cui alberga la popolazione più fragile ed esposta al maggior rischio di 
complicanze fatali associate all’infezione da COVID19.
Per tali strutture è richiesto, pertanto, una stretta sorveglianza e monitoraggio.
Ogni Struttura sanitaria o socio-sanitaria dovrà procedere alla definizione di un Piano Aziendale per la 
gestione dei “rischi Covid” sotto la propria responsabilità.
In particolare si ritiene necessario che tali strutture provvedano a:
• dotare il proprio personale dei dispositivi di protezione individuale (DPI);
garantire una adeguata formazione di tutto il personale ivi operante mediante percorsi formativi 
e di prevenzione specifica, anche utilizzando piattaforme FAD, cosicché tutti gli operatori 
sanitari coinvolti in ambito assistenziale siano opportunamente formati e aggiornati in merito ai 
rischi di esposizione professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché 
alle caratteristiche del quadro clinico di COVID-19;
• adottare misure idonee ad evitare gli spostamenti e i contatti sociali di tutto il personale 
operante all’interno della struttura con svolgimento della attività lavorativa esclusivamente 
all’interno di una singola struttura o, qualora la struttura sia dotata di più stabilimenti, 
esclusivamente all’interno del medesimo stabilimento.
• garantire per tutto il personale il controllo quotidiano in entrata e in uscita della temperatura 
con annotazione dei dati in apposito registro, anche elettronico, da custodire nel rispetto della 
disciplina in materia di tutela dei dati e compatibilmente con la gestione dell’emergenza. In caso 
di temperatura > 37,5 °C si dovrà provvedere alla misurazione della saturazione di ossigeno ed 
annotarne parimenti i valori sul registro di cui sopra e attivare le opportune misure ai fini della 
prevenzione e controllo del potenziale contagio;
• predisporre l’utilizzo di attrezzature monouso, o altrimenti dedicate al paziente e disinfettate tra 
un utilizzo e l’altro.
• accertarsi che il trasporto da e per la Struttura degli utenti avvenga in sicurezza.
Misure di organizzazione dei servizi
La ripresa graduale degli interventi fino ad una stabilizzazione della situazione emergenziale impone di 
ridurre il numero di assistiti presenti.
Occorrerà verificare la possibilità di rimodulazione dell’accesso ai trattamenti semiresidenziali in 
accordo con il Distretto di residenza in caso di prestazioni sanitarie o socio sanitarie (sia in termini di 
numero degli assistiti che in termini di frequenza).
I programmi di lavoro dovranno prevedere la presenza degli utenti a rotazione per orari o giorni ridotti, 
al fine di favorire la partecipazione alle attività di un numero maggiore di utenti.
Oltre alle norme sopra descritte per la prevenzione del contagio è importante:
- La sanificazione delle mani degli utenti all’ingresso e all’uscita, prima e dopo il pranzo e più volte nel 
corso della permanenza al centro,
- Il rispetto delle distanze sociali durante le attività ed il pranzo;
- Utilizzare posate, piatti e bicchieri monouso oppure applicare procedure che garantiscano adeguata 
igienizzazione delle posate, piatti e bicchieri riutilizzabili (lavaggio e risciacquo a temperatura tra i 60 e 
90 gradi).
- Calibrare la presenza degli operatori sul numero di utenti per ridurre la probabilità di assembramento 
e contatti.
4.1.2 Strutture di riabilitazione eroganti prestazioni ambulatoriali e domiciliari
Ogni Struttura di riabilitazione dovrà procedere alla definizione di un Piano Aziendale per la gestione 
dei “rischi Covid” sotto la propria responsabilità.
 
In particolare si ritiene necessario che tali strutture provvedano a:
• dotare il proprio personale dei dispositivi di protezione individuale (DPI);
• garantire una adeguata formazione di tutto il personale ivi operante mediante percorsi formativi 
e di prevenzione specifica, anche utilizzando piattaforme FAD, cosicché tutti gli operatori 
sanitari coinvolti in ambito assistenziale siano opportunamente formati e aggiornati in merito ai 
rischi di esposizione professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché 
alle caratteristiche del quadro clinico di COVID-19;
• adottare misure idonee ad evitare gli spostamenti e i contatti sociali di tutto il personale 
operante all’interno della struttura con svolgimento della attività lavorativa esclusivamente 
all’interno di una singola struttura o, qualora la struttura sia dotata di più stabilimenti, 
esclusivamente all’interno del medesimo stabilimento.
• garantire per tutto il personale il controllo quotidiano in entrata e in uscita della temperatura 
con annotazione dei dati in apposito registro, anche elettronico, da custodire nel rispetto della 
disciplina in materia di tutela dei dati e compatibilmente con la gestione dell’emergenza. In caso 
di temperatura > 37,5 °C si dovrà provvedere alla misurazione della saturazione di ossigeno ed 
annotarne parimenti i valori sul registro di cui sopra e attivare le opportune misure ai fini della 
prevenzione e controllo del potenziale contagio;
• predisporre l’utilizzo di attrezzature monouso, o altrimenti dedicate al paziente e disinfettate tra 
un utilizzo e l’altro.
Misure di organizzazione dei servizi
La ripresa graduale degli interventi fino ad una stabilizzazione della situazione emergenziale impone di 
ridurre il numero di assistiti presenti.
Occorrerà verificare la possibilità di rimodulazione dell’accesso ai trattamenti ambulatoriali e domiciliari 
in accordo con il Distretto di residenza dell’assistito e con il paziente (sia in termini di numero degli 
assistiti che in termini di frequenza).
Sarà necessario effettuare un triage telefonico per accertarsi sullo stato di salute degli utenti e rinviare la 
prestazione se questi presentano i sintomi descritti dalle normative ministeriali di caso sospetto come da 
indicazioni di seguito elencate:
-Soggetto con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti sintomi: 
febbre, tosse, dispnea, diarrea) che ha richiesto o meno il ricovero in ospedale e nei 14 giorni precedenti 
l’insorgenza della sintomatologia, ha soddisfatto almeno una delle seguenti condizioni:
- Contatto stretto con caso probabile o confermato di infezione da Sars-Cov2
- Ha lavorato o ha frequentato una struttura sanitaria dove sono stati ricoverati pazienti con infezione 
da Sars-Cov2.
Attività ambulatoriale
La durata del trattamento riabilitativo sarà di 50 minuti. I rimanenti 10 minuti saranno utilizzati per la 
sanificazione dell’ambiente, degli arredi e degli attrezzi.
 
Si ritiene inoltre importante per la prevenzione da contagio che l’inizio dei trattamenti preveda 
distanziamenti di almeno 10 minuti per gruppi di assistiti al fine di permettere l’ingresso e l’uscita degli 
utenti senza probabilità di contatti e di assembramenti.
Attività domiciliare 
La durata del trattamento riabilitativo sarà di 50 minuti. I rimanenti 10 minuti sono necessari all’inizio e 
al termine del trattamento, al lavaggio delle mani, ad indossare e cestinare i DPI.
E’ fatto obbligo all’operatore dipendente del Centro che esegue le prestazioni di segnalare la presenza di 
familiari con sintomatologia riconducibile a infezioni covid-19
Al momento della effettuazione del trattamento dovranno essere presenti nel domicilio esclusivamente i 
componenti del nucleo familiare convivente.
4.1.3 Servizi alternativi (Sostegno e assistenza da remoto)
Le Strutture eroganti prestazioni di riabilitazione ambulatoriali potranno attivare interventi da remoto 
per diverse finalità: ascolto, sostegno, counseling, monitoraggio dello stato di salute del paziente, 
supporto ai caregiver.
4.2 Poliambulatori e liberi professionisti.
In via generale i poliambulatori ed i liberi professionisti, dovranno adeguarsi alle regole generali sopra 
indicate, provvedendo, a tal fine, a modificare la propria organizzazione per favorire il distanziamento 
degli operatori sanitari e degli utenti e adottare ogni utile provvedimento e comportamento finalizzato 
alla riduzione del rischio: triage telefonico per evitare l’accesso ai pazienti con febbre o sintomi 
correlabili al Covid-19, gestione delle prestazioni sanitarie esclusivamente per appuntamento, frequente 
aereazione e periodica sanificazione degli ambienti, costante utilizzo di mascherine, guanti, camici e 
disinfettanti.
L’accesso delle persone alla struttura sanitaria e socio-sanitaria deve essere consentito solo a chi ne ha 
effettiva necessità, attraverso un limitato numero di varchi (possibilmente uno solo) ed in modo da 
evitare gli assembramenti o eccessivi disagi per l’utenza.
A tal fine l’accesso alla struttura deve essere programmata previo per appuntamento e devono essere 
privilegiate le modalità erogazione di prestazioni a distanza (mediante telefono, videochiamata, 
videoconferenza, ecc.), specialmente per quanto attiene le visite di controllo, l’aggiornamento dei piani 
terapeutici, il follow-up. 
All’atto della prenotazione l’utente verrà informato sulle modalità di accesso, sia per quanto attiene alla 
possibilità o meno di essere accompagnato e alla necessità di indossare DPI.
Non è ammessa, di norma, la presenza di accompagnatore, eccezion fatta per minori, disabili, utenti 
fragili, non autosufficienti e persone con difficoltà linguistiche-culturali. 
Studi ed ambulatori odontoiatrici 
E’ previsto la necessaria applicazione delle regole generali sopra indicate
L’accesso alla struttura deve essere limitato agli utenti evitando gli assembramenti.
Risulta necessaria a tal fine, una programmazione delle prestazioni previo appuntamento.
 
Igiene e sicurezza nello studio.
In questi ambienti rileva particolare importanza la pulizia e la sanificazione degli ambienti dovranno 
avvenire applicando rigidamente le norme previste. 
All’interno dello studio medico è, inoltre, indispensabile contingentare le presenze, evitando gli 
accompagnatori, in modo da garantire la distanza minima interpersonale di 1,8 metri. 
Tutte le attrezzature dovrebbero essere monouso, o altrimenti dedicate al paziente e necessariamente 
disinfettate tra un utilizzo e l’altro.
I locali devono essere frequentemente areati. 
Vi deve essere una adeguata dotazione di mascherine e gel disinfettante per le mani. 
Dopo ogni visita medica è necessario igienizzare le superfici di maggior contatto (piano del tavolo, 
maniglie, sedie) con prodotti a base di alcol, di cloro o perossido di idrogeno.
A fine giornata di lavoro è inoltre necessaria una pulizia dei pavimenti con prodotti a base di alcol, di 
cloro o di perossido di idrogeno.
Occorre tenere traccia, delle operazioni di sanificazione compiute.
Procedure di sanificazione.
Le superfici a maggior contatto, come i piani di lavoro, le maniglie delle porte e delle finestre, gli 
interruttori della luce, le tastiere dei computer, i mouse, i tablet, i telefoni cellulari, devono essere 
oggetto di sanificazione con disinfettanti a base alcolica.
E’ altamente consigliabile l’utilizzo di panni monouso in particolare per i servizi igienici. 
In tutti i casi, ricordarsi di eseguire le pulizie indossando guanti, mascherina e occhiali protettivi; evitare 
schizzi o spruzzi durante la pulizia e arieggiare le stanze e gli ambienti sia durante che dopo l’uso dei 
prodotti. 
Protezione individuale.
E’ obbligatoria la protezione di naso bocca mediante la mascherina, occhiali o visiere con schermi 
lavabili, guanti, camici monouso.
4.3 Accesso al Pronto Soccorso per prestazioni urgenti
Tutti gli operatori sanitari, gli utenti e gli eventuali accompagnatori autorizzati devono essere dotati di 
DPI, mascherina chirurgica e guanti per tutto il tempo di permanenza in Pronto Soccorso, dotando gli 
ambienti di cestini per i rifiuti a rischio infettivo a doppio sacco. In questa fase di riavvio progressivo 
dell’attività ordinaria risulta indispensabile che all’interno dei Pronto Soccorso siano mantenuti distinti 
e funzionalmente separati i percorsi di gestione e cura dei pazienti con e senza sintomi sospetti Covid-
19 al fine di ridurre al minimo le possibilità di contagio intraospedaliero. In relazione al prevedibile 
incremento degli accessi non Covid-19 rispetto alla fase attuale, in questa seconda fase si raccomanda 
di prevedere strategie rimodulative flessibili nell’utilizzo dei locali dei PS al fine di continuare l’azione di 
contenimento del contagio ma nel contempo di poter ripristinare progressivamente tutte le attività 
necessarie a dare una risposta efficace ai bisogni degli utenti. 
Indipendentemente dalla modalità di arrivo, tutti gli utenti che accedono al PS devono transitare in un 
area di pre-accettazione esterna alla struttura dove vengono identificati i pazienti con sintomi 
compatibili con Covid-19 (febbre e/o influenza, tosse, mal di gola, difficoltà respiratoria) e, in tal caso, 
avviati alla valutazione all’interno del percorso compatibile Covid-19. In caso contrario è invece 
previsto l’avvio al percorso standard. Tutti gli operatori sanitari operanti nel percorso Covid-19 devono 
essere muniti degli idonei DPI.
 
Rimane di fondamentale importanza mantenere un elevato indice di sensibilizzazione da parte del 
personale sanitario sul riconoscimento e l’intercettazione dei sintomi sospetti per Covid-19. In modo 
particolare risulta fondamentale promuovere l’attività clinica volta a stratificare il rischio del paziente 
con sintomi Covid-19 al fine di individuare precocemente gli utenti con alto rischio di sviluppare nel 
breve periodo un quadro clinico di insufficienza respiratoria acuta. 
A tal proposito, si raccomanda di prevedere, se non già attivata, una procedura interna che definisca un 
protocollo di gestione dei pazienti che accedono per una sintomatologia respiratoria associata a 
sintomatologia sistemica, al fine di facilitarne il loro percorso in Pronto Soccorso. Si sottolinea 
l’importanza che all’interno della procedura stessa sia data particolare rilevanza alla stratificazione del 
rischio evolutivo del paziente, siano contenuti i criteri di ricovero previsti e le modalità di dimissione 
protetta. 
L’utente che accede all’Ospedale per una prestazione urgente di PS: 
• non potrà essere, di norma, accompagnato all’interno dei locali del PS da terze persone, 
eccezion fatta per minori, disabili, utenti fragili, non autosufficienti e persone con difficoltà 
linguistiche-culturali;
• all’ingresso del PS l’utente dovrà essere sottoposto preliminarmente ad un pre-triage in un’area 
strutturalmente separata dal PS, per verificare le sue condizioni di salute in rapporto 
all’infezione da COVID-19 (temperatura, sintomi, anamnesi per verificare la storia di malattie 
respiratorie pregresse o in corso), la dotazione di idonea copertura di naso e bocca, l’esecuzione 
di igiene delle mani/guanti, ecc., in assenza della quale viene fornita una mascherina ed 
eventualmente va aiutata la persona ad indossarla correttamente; l’area dedicata andrà realizzata 
in modo da consentire un regolare e fluido flusso degli utenti all’interno del servizio; 
• in caso di sintomi/segni significativi di sospetta infezione respiratoria da Covid 19 il soggetto 
dovrà essere sottoposto a tampone naso-faringeo e sostare in spazi del PS dedicati e almeno 
funzionalmente separati, secondo un percorso distinto da quello per gli utenti ordinari fino 
all’arrivo del referto del tampone; nel caso in cui non sia necessario trattenere il paziente in 
osservazione, lo stesso potrà essere dimesso a domicilio; 
• in caso di emergenza/urgenza che non consente di attendere il referto, la persona va trattata 
come infezione da Covid e gestita con tutte le precauzioni del caso; 
• analogo approccio va previsto anche per le persone che giungono al PS in ambulanza, con la 
variante che il pre-triage va fatto al momento e sul luogo del soccorso; all’arrivo in PS, si 
adotterà il criterio di cui ai due punti precedenti; 
• anche nelle aree comuni del PS devono essere rispettati i criteri di distanza fra le persone di 
almeno 1 mt, gli utenti dovranno, altresì, rispettare le misure igieniche descritte e si darà 
l’indicazione di rimanere in sala di attesa; 
• al termine dell’iter diagnostico per Covid, la persona potrà essere inviata a domicilio o essere 
ricoverata.
4.4 Accesso in ospedale per ricovero d’urgenza
Il ricovero urgente avviene normalmente con due modalità: dal PS o da un ambulatorio.
In entrambi i casi deve essere eseguito il tampone nasofaringeo da parte dell’A.S.Re.M. ed in attesa del 
referto il paziente va trattato come Covid positivo e trattenuto in un’area dedicata ai casi sospetti con 
sorveglianza e monitoraggio continuo, in attesa di decisione per il ricovero, sotto la responsabilità del 
PS, salvo diversa indicazione al trasferimento in una specifica area (es. Terapia Intensiva, Sub-
Intensiva, Radiologia, Emodinamica, Sala Operatoria, ecc.). 
Il paziente giunto al PS che debba essere trasferito presso una delle Strutture Private accreditate che 
partecipano alle reti per patologie tempo dipendenti e per il quale le condizioni cliniche non consentano
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di attendere i risultati del tampone sarà trasferito presso le pertinenti Strutture seguendo il percorso 
specifico per i pazienti COVID all’interno delle strutture stesse.
Qualora, invece, debba essere sottoposto ad un trattamento d’emergenza, va considerato come un 
malato COVID e trasferito negli spazi/locali di diagnosi/trattamento osservando tutte le cautele del 
caso, pur considerando casi particolari quali la gestione del politrauma senza indicazione chirurgica 
emergente, richiedente un accoglimento in terapia intensiva. 
Questo criterio comporta che ogni struttura debba identificare spazi e percorsi dedicati ad eventuali 
soggetti con infezione da COVID sospetta o accertata. 
4.5 Accesso in ospedale per ricovero programmato 
Il ricovero programmato deve prevedere nei giorni immediatamente precedenti l’esecuzione del 
tampone diagnostico da parte dell’A.S.Re.M., in regime di prericovero. Questo deve comprendere 
anche la considerazione della necessità o meno di procedere ad approfondimento diagnostico anche 
mediante Rx torace. 
Il soggetto negativo segue il percorso di ricovero ordinario. Diversamente, qualora il tampone risulti 
positivo, il ricovero andrà evitato a meno della presenza di patologie tempo-dipendenti o di criticità 
cliniche non rinviabili.
4.6 Attività chirurgica
Per le attività chirurgiche, le strutture sanitarie pubbliche e private realizzano una nuova pianificazione 
delle attività, in rapporto alla nuova capacità di offerta, creando liste di priorità per gli interventi di 
classe A, di classe B e oncologici, oltre che di quelli non procrastinabili. Per gli altri interventi 
programmabili devono essere pianificate le attività relative all’interno del sistema di offerta ospedaliera, 
sia pubblica che privata accreditata.
Interventi chirurgici in emergenza
Il paziente che deve essere sottoposto ad intervento chirurgico in emergenza, data l’impossibilità di 
attendere l’esito del tampone, viene gestito come se fosse un paziente Covid positivo. 
Interventi chirurgici in urgenza 
Il paziente che accede presso la Struttura e necessita di un intervento chirurgico in urgenza deve essere 
sottoposto all’esecuzione del tampone diagnostico da parte dell’A.S.Re.M.. Qualora, per motivi clinici, 
non sia possibile effettuare il test o attenderne il risultato, dovrà essere gestito come se fosse Covid 
positive dalle Strutture ospedaliere competenti al trattamento dei pazienti COVID-19, con l’utilizzo dei 
DPI adeguati. Eventuali ulteriori accertamenti potranno essere di volta in volta stabiliti dal personale 
medico. 
Nei casi di pazienti da sottoporre ad altre pratiche anestesiologiche che possono comportare la 
produzione di aerosol, si dovranno adottare le medesime precauzioni.
Interventi chirurgici programmati in regime di ricovero
 
• I pazienti eleggibili ad intervento chirurgico verranno primariamente contattati per verificare 
l’assenza di febbre e/o sintomatologia respiratoria e di eventuali contatti con soggetti SARS-CoV-2 
positivi. 
• I pazienti che devono essere sottoposti ad intervento chirurgico in elezione, saranno testati, nei 
giorni immediatamente precedenti il ricovero, con tampone naso faringeo per COVID eseguito da 
parte dell’A.S.Re.M. ed eventualmente eseguiranno una radiografia del torace. I pazienti 
accederanno all’intervento chirurgico in elezione come pazienti no COVID in assenza di 
sintomatologia clinica, con tampone naso faringeo ed eventuale Rx torace negativi. I pazienti 
pediatrici e le donne in gravidanza non eseguiranno l’Rx torace ed accederanno in sala operatoria a 
fronte di tampone naso faringeo eseguito da parte dell’A.S.Re.M. e visita medica negativi per 
COVID. 
• Le indicazioni di cui sopra valgono anche per tutti i pazienti che dovranno sottoporsi a pratiche 
anestesiologiche in sedazione profonda e/o a procedure invasive anche non chirurgiche. 
• Il paziente va invitato a ridurre i contatti sociali o anche ad effettuare un isolamento domiciliare 
nelle due settimane antecedenti l’intervento allo scopo di giungervi in condizioni di maggiore 
sicurezza dal punto di vista infettivologico. 
• Nel caso in cui il paziente risultasse Covid positivo, sarà necessario rivalutare l’indicazione 
all’intervento chirurgico; qualora esso risultasse improcrastinabile, andranno messe in atto tutte le 
misure precauzionali necessarie ed tratto presso la Struttura ospedaliera deputata al trattamento dei 
pazienti COVID-19. 
Modalità operative per la sala operatoria
Risulta necessario individuare sale operatorie e percorsi dedicati agli interventi ai pazienti Covid 
positivi. 
In tutte le fattispecie di intervento, per una maggiore tutela degli operatori, in sala operatoria deve 
essere presente il minor numero possibile di operatori stessi. 
Tutte le procedure anestesiologiche dovranno essere effettuate in sala operatoria chiusa e con assenza 
di altri operatori non coinvolti direttamente nelle procedure. La sala operatoria deve rimanere chiusa e 
devono essere limitati gli ingressi/uscite. 
Interventi chirurgici indifferibili di pazienti Covid+ 
(Transito verso il Blocco Operatorio)
Nel percorso dalla stanza di degenza fino all’arrivo in sala operatoria e viceversa, il paziente deve 
indossare la mascherina chirurgica. Anche il personale addetto al trasporto del paziente deve essere 
dotato di idonei DPI. 
L’utilizzo dell’ascensore, dedicat, deve essere limitato ai soli operatori coinvolti nel trasporto del 
paziente confermato di Covid-19. Altri pazienti/operatori pertanto non devono utilizzare 
contemporaneamente lo stesso ascensore. 
Durante il percorso verso il Blocco Operatorio si raccomanda il corretto utilizzo dei guanti, in modo 
da non contaminare superfici comuni di contatto. 
Ogni Struttura Ospedaliera dovrà prevedere una specifica procedura per la gestione del paziente Covid 
in sala operatoria e del follow-up chirurgico. 
Gestione organizzativa dei soggetti degenti in Area Covid
 
Le strutture ospedaliere competenti al trattamento dei pazienti COVID-19 dovranno dotarsi, secondo 
propri modelli organizzativi, di aree di degenza Covid, per le quali dovranno essere rispettate le 
seguenti indicazioni: 
• L’accesso all’area di degenza dovrà essere riservato alle sole persone strettamente dedicate. 
• I pazienti degenti in questa area non potranno ricevere visite e dovranno sottostare ad isolamento 
e alle relative misure. 
• Dovranno essere limitate al minimo le consulenze in presenza e, per quanto possibile, si dovranno 
utilizzare le risorse della telemedicina. 
• In questi ambienti la pulizia e la sanificazione degli ambienti dovranno avvenire applicando
rigidamente le norme previste.
4.7 Accesso per prestazioni ambulatoriali
Viene riattivata progressivamente l’attività ambulatoriale, oltre a quelle in urgenza e quelle delle classi B,
anche quelle di classe D e classe P. 
Per la programmazione dell’attività ambulatoriale andranno privilegiate le modalità erogazione di 
prestazioni a distanza (mediante telefono, videochiamata, videoconferenza, ecc.), specialmente per 
quanto attiene le visite di controllo, l’aggiornamento dei piani terapeutici, il follow-up. 
L’orario di erogazione delle prestazioni ambulatoriali dovrà/potrà essere ampliato al massimo per 
limitare l’afflusso di persone e potrà comprendere l’erogazione di prestazioni in orario serale, prefestivo 
e festivo. 
All’atto della prenotazione l’utente verrà informato sulle modalità di accesso, ossia le modalità generali 
di cui al presente documento, sia per quanto attiene alla possibilità o meno di essere accompagnato e 
alla necessità di indossare DPI. 
L’ingresso dell’utente in struttura per prestazioni ambulatoriali deve avvenire con i criteri indicati per le 
altre tipologie di accesso (PS, ricovero urgente, programmato) e questi dovrà recarsi a destinazione 
possibilmente attraverso percorsi predefiniti che consentano di minimizzare gli spostamenti all’interno 
della struttura. 
L’ingresso in struttura: 
• deve essere regolamentato come ogni altra persona che accede alla struttura
• non deve essere consentito prima di 15 minuti dell’orario della prestazione; 
• non ammette, di norma, la presenza di accompagnatore, eccezion fatta per minori, disabili, 
utenti fragili, non autosufficienti e persone con difficoltà linguistiche-culturali. 
Tali indicazioni/disposizioni valgono anche per gli accessi e le attese all’interno di tutte le strutture 
aziendali ed anche nel caso di prestazioni da eseguirsi in regime di libera professione. 
L’adesione alle linee di indirizzo contenute in questo documento prevedono la comprensione delle 
stesse da parte dell’utenza e la piena collaborazione da parte di tutti i cittadini. Le autorità sanitarie si 
impegnano a fornire comunicazione sulle misure intraprese e garantire che si rispettino principi di 
chiarezza, semplicità, efficacia, trasparenza e basate su criteri di evidenza.
4.8 Accessi per particolari tipologie di utenza
4.8.1 Persone con patologie oncoematologiche
I pazienti affetti da patologie onco-ematologiche, sono particolarmente suscettibili alle infezioni, per cui 
è necessaria l’attivazione di percorsi dedicati e di modalità di gestione della presa in carico.
Pazienti in follow-up
 
consultazione di esami non in presenza del paziente. La prestazione da remoto dovrà essere tracciata e 
andrà fornito al paziente un referto adeguato alla prestazione medesima. 
Qualora non fosse possibile completare il follow-up con le modalità a distanza, l’accesso del paziente 
dovrà avvenire con tutte le precauzioni già dettagliate; andrà posta particolare attenzione all’utilizzo di 
percorsi dedicati e alle misure di prevenzione specifiche.
Pazienti in trattamento oncologico attivo (in regime ambulatoriale/DH)
Tutti i pazienti (esclusi i pazienti con patologia onco-ematologica, pazienti candidati a trapianti e a 
terapie oncologiche che prevedano l’uso profilattico di fattori di crescita granulocitari) vanno 
preventivamente informati della necessità di segnalare il giorno precedente l’accesso, la presenza 
eventuale di sintomi correlati ad un’infezione respiratoria. In assenza di tali sintomi l’accesso potrà 
avvenire previa ulteriore misurazione della temperatura e l’adozione delle misure igieniche già previste 
all’ingresso in struttura. 
Qualora l’acceso non sia consentito per la presenza di sintomatologia suggestiva di infezione 
COVID19, il paziente verrà inviato in isolamento domiciliare con invito a contattare il proprio MMG 
per l’esecuzione di eventuale tampone.
4.9 La gestione delle attese
La gestione della sala d’attesa è analoga a quella degli spazi comuni. Dovrà prevedere, come da 
indicazioni generali, tutte le misure di protezione e distanziamento sociale già citate. 
Nel corso della visita all’interno dell’ambulatorio si dovrà prevedere la presenza minima di personale 
che dovrà comunque indossare DPI adeguati. 
Al termine della prestazione l’utente va invitato a lasciare quanto prima la struttura. 
In tutte le aree ospedaliere dovranno essere messe in atto le seguenti misure organizzative per la 
gestione delle attese, in modo da contenere il numero di persone e consentire il distanziamento tra di 
esse:
- l’accesso alla sala d’attesa è regolato e consentito limitatamente al numero di persone che possono 
occupare i posti a sedere identificati come utilizzabili e riservati prioritariamente ai pazienti 
interessati alla visita; in caso di sovraffollamento dovranno essere allontanati gli eventuali 
accompagnatori;
- il numero massimo delle persone presenti dovrà essere commisurato alla superficie e alle 
condizioni micro-climatiche dell’area d’attesa;
- le sedute vanno adeguatamente distanziate in modo da mantenere il distanziamento sociale;
- qualora utile, viene esteso l’utilizzo dell’eliminacode e l’uso di monitor anche nelle sale d’attesa, in 
modo da consentire la gestione delle chiamate anche a distanza;
- gli appuntamenti vanno maggiormente distanziati e distribuiti tra mattina e pomeriggio e, di 
conseguenza, gli accessi dell’utenza vanno distribuiti in prossimità dall’orario di appuntamento;
- l’utente potrà accedere alla sala di attesa al massimo 15 minuti prima dell’appuntamento;
- nel caso di pazienti particolarmente fragili (es. oncologici, trapiantati) si dovrà prendere in 
considerazione l’opportunità di attivare percorsi separati rispetto agli altri utenti, con accesso ad 
ambulatori dedicati;
- andrà inoltre valutata l’eventuale modalità di esecuzione di specifiche prestazioni ambulatoriali che 
possono generare aerosol.
4.10 Percorso nascita
L’accesso all’area di degenza di ostetricia andrà limitata, di norma, ad un solo visitatore e ad orari 
limitati; andranno attuate tutte le misure di contenimento della trasmissione virale già descritte. Quale 
ulteriore misura di prevenzione della diffusione del virus, è raccomandata l’esecuzione del tampone 
naso-faringeo da parte dell’A.S.Re.M. per ogni ricovero. In assenza del referto ogni prestazione urgente 
dovrà avvenire con le precauzioni appropriate. 
Si raccomanda l’isolamento in stanza singola dei casi positivi. 
4.11 Screening Oncologici 
Sono riattivate le attività di screening oncologico di I° livello, procedendo prioritariamente a partire dai 
soggetti per i quali gli appuntamenti erano stati sospesi per emergenza COVID. 
Si ritiene di prevedere un distanziamento maggiore degli appuntamenti, cadenzare l’orario di invito che 
riduca l’afflusso di persone nelle sale di attesa, e incrementare il numero di interventi di disinfezione di 
locali e di strumentazione.
Il Direttore Generale per la Salute
Dr.ssa Lolita Gallo
Documento informatico sottoscritto con firma digitale 
ai sensi dell'art. 24 del D.Lgs. 07/03/2005, n. 82
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