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L’Isiss aiuta la popolazione emiliana terremotata

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AGNONE - Sono passati solo sette giorni da quando L’urlo, giornalino studentesco dell’Isiss, è stato pubblicato e diffuso.

Infatti, dopo la rappresentazione di Le donne al parlamento, il dirigente ha informato gli spettatori della possibilità di acquistare una copia della pubblicazione contribuendo ad aiutare i terremotati dell’Emilia Romagna.
Dall’Isiss perciò veniamo a sapere che il ricavato, raccolto il 6 giugno, ammonta a 544 euro; ma non finisce qui difatti nello stesso comunicato il professor Tanzj ci informa del fatto che, per continuare ad aiutare le vittime del terremoto, il periodico sarà acquistabile in qualsiasi edicola agnonese. Un’ottima pensata.
Perciò abbiamo pensato di scavare nel background di questo progetto intervistando uno dei redattori che hanno lavorato al giornale: Francesco Di Nucci.

Innanzitutto, Francesco, come vi è venuto in mente di lavorare ad un progetto simile? Erano anni che l’Isiss non vedeva un giornalino scolastico.
“Il tutto è stato pensato circa un anno fa, alla fine del quarto liceo. Se non sbaglio l’idea di lavorare ad un giornalino è di Ginevra Potena, anche lei studentessa, che ci mostrò un giornalino di un’altra scuola quindi si pensò di metterci al lavoro per creare qualcosa del genere.”

Un lavoro riuscitissimo. Tu avevi mai pensato di scrivere per passione?
“A dir la verità, no. Quando mi fu proposto il progetto io pensai di aiutare la redazione con la grafica. Devo dire però che è stato divertente e credo che il risultato sia stato buono.”

Ormai tu sei all’ultimo anno ma, riproporresti il progetto agli altri studenti?
“Assolutamente si. Sebbene credo ci sia qualche modifica da fare; magari potrebbe diventare un periodico che potrebbe contenere anche numerosi sondaggi e lamentele degli studenti. Un po’ come succede nelle scuole americane; potremmo ispirarci a loro.”

Un’ultima domanda: L’urlo è stato messo in vendita presso tutte le edicole agnonesi; cosa ne pensi?
“Bé credo sia una cosa bellissima. È la dimostrazione che anche noi studenti, nel nostro piccolo, possiamo dare un contributo.”

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