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Debito fuori bilancio in consiglio: botta e risposta tra Scarano e consigliere Marcovecchio che si appella alla privacy su atti pubblici

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Nell'ambito del consiglio comunale di Agnone tenutosi il 10 aprile presso la sala consiliare di Palazzo San Francesco, alla  discussione del primo punto all'ordine del giorno "Lettura e Approvazione dei verbali precedenti", Vincenzo Scarano capogruppo di Agnone Identità e Futuro, gruppo di minoranza , richiamava l'attenzione su una delibera del 20 Febbraio riguardante una interrogazione che il suo gruppo aveva presentato in cui si chiedevano lumi su un debito fuori bilancio della amministrazione per coprire le spese di una ditta che ha eseguito dei lavori per conto del comune.

Il consigliere  in quella interrogazione insisteva nel dire che la ditta non andava pagata con un debito fuori bilancio se prima non si definiva la questione sulla qualità dei lavori eseguiti. Il sindaco rispose che in ogni caso se i lavori non fossero stati eseguiti ad arte sarebbe intervenuta l'assicurazione a coprire la spesa. L'assicurazione in effetti e' intervenuta successivamente, nel mese di aprile cm,  ed ha corrisposto al comune una somma inferiore a quella esborsata dal comune stesso  nel  mese di dicembre. 

A questo quesito di Scarano rispondeva il consigliere Marcovecchio con delega alla Programmazione e Pianificazione Territoriale (urbanistica, infrastrutture, progettazione e Piano Regolatore Generale), alla valorizzazione del Patrimonio, allo Sport e al Decoro e Arredo Urbano, che ha esordito, come si può vedere dal video allegato con tali parole: "Per quanto riguarda la questione dell'impresa, di cui non faccio il nome per questioni di privacy .......che comunque ha citato l'avvocato Scarano" ed ha continuato nel merito fornendo spiegazioni.

Ciò che colpisce comunque al di la del merito della questione stessa, sono le parole dell'ing Marcovecchio che non cita il nome della ditta in questione "per questioni di privacy". Strano da ascoltare tale affermazione in una assise pubblica, per lavori affidati con obbligo di atti pubblici, dove le generalità devono essere pubbliche, e le imprese vengono retribuite, tra l'altro con un debito fuori bilancio, con soldi pubblici, la privacy in questi ambiti non esiste. Perchè allora  il consigliere si appella alla privacy? GUARDA IL VIDEO

 

 

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