Ieri in un torrido 31 luglio 2021 si è tenuto il consiglio comunale presso la sala consiliare di Palazzo San Francesco ad Agnone . L'ordine del giorno conteneva sei punti importanti tra cui al quarto punto la "rideterminazione delle Aliquote Tari 2021"
Determinare le aliquote Tari non e' semplice perchè entrano in gioco molti elementi. A titolo di informazione specifichiamo che la tariffa sui rifiuti e' applicata alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche e i comuni devono seguire regole generali stabilite dallo stato e nell'ambito di tali regole i comuni "sul piano economico finanziario dei rifiuti solidi urbani" hanno un margine di autonomia per operare alcune scelte.
Come prevedibile il quarto punto ha suscitato un dibattito vivace tra opposizione e maggioranza. Le osservazioni del capogruppo di Agnone Identità e futuro , Scarano, si sono soffermate sulle tariffe applicate alle varie categorie. Nella lettura delle tariffe applicate alle singole categorie, Scarano deduceva che non rispettano il principio di equità in relazione alle fasce di popolazione e delle categorie stesse che hanno sofferto maggiormente la crisi durante il periodo del lockdown dovuto alla pandemia. Ne ha fatto , il consigliere di minoranza, un problema squisitamente politico. Nello stabilire le tariffe, per esempio a suo dire i supermercati, gli alimentari,le farmacie,le parafarmacie, gli store di materiale informatica, che non hanno subito un solo giorno di chiusura, hanno una tariffa inferiore rispetto a tutte quelle attività che sono rimaste chiuse per interi mesi..La Tari in effetti, presenta criticità sotto il profilo dell’equità, poiché grava in modo particolare sui bilanci delle famiglie più povere.L’indicazione emerge da una simulazione che incrocia le informazioni dell’Indagine sui bilanci delle famiglie, condotta dalla Banca d’Italia, con le delibere comunali per calcolare la quota di reddito destinata al pagamento della tassa sui rifiuti per un campione di oltre 8 mila famiglie
Una amministrazione, quella di Agnone secondo il consigliere Scarano che a differenza di altri comuni molisani e in generale in tutta Italia, non ha concesso alle categorie maggiormente sofferenti, sgravi sulla Tari e non solo sulla tassa sui rifiuti. Osservazioni non di certo irrilevanti, ma volendo fare una analisi complessiva bisogna dire che in Italia i numerosi interventi legislativi degli ultimi due decenni hanno avuto come principale effetto quello di cambiare ripetutamente l’etichetta del prelievo sui rifiuti (prima Tarsu, poi Tia o Tia2, poi Tares, infine Tari) senza tuttavia intaccarne la sostanza. La Tari (“tassa sui rifiuti”) agisce come un’imposta patrimoniale ed è scarsamente collegata con il servizio reso all’utente. Infatti, la quasi totalità dei comuni applica il metodo normalizzato, che commisura il prelievo alla superficie abitativa e alla dimensione del nucleo familiare. Il primo elemento è un indicatore di ricchezza immobiliare; il secondo non coglie l’effettiva quantità di rifiuti prodotti, che dipende anche dal reddito, dalla composizione anagrafica della famiglia, nonché dai comportamenti in materia di riciclo e differenziazione. E stando cosi le cose, con l'aggravante di un bilancio ereditato, l'amministrazione Saia poteva fare ben poco rispetto alla "rideterminazione delle Aliquote Tari 2021"
E volendo guardare ad un passato recente ad Agnone bisogna pur dire che l'amministrazione Carosella nell'introdurre la raccolta porta a porta, Agnone e' stato uno dei primi paesi molisani ad adottarla, nel piano economico finanziario per la raccolta dei rifiuti solidi urbani risalente al 2015, aveva previsto una serie di misure da mettere in atto per raggiungere l'obiettivo nazionale, quello di abbattere i costi dell'uso delle discariche che incrementano la tariffa a carico dei cittadini. Una raccolta differenziata fatta ad arte, deve produrre poco residuo Anche se una piccola parte di conferimento in discarica ci sarà sempre.
Nelle previsioni per un abbassamento delle tariffe, tra le altre, c'erano quelle di installare un impianto di compostaggio comunale e di fornire ai cittadini i contenitori individuali dotati di microchip tale da determinare la tariffa puntuale, ovvero si sarebbe dovuto pagare in base al peso del rifiuto residuo. Il sistema è semplice: ogni svuotamento viene registrato dal microchip, più si butta più si paga. In molte regioni italiane, dove la raccolta dei rifiuti segue le indicazioni nazionali, il sistema è già in atto da tempo
Ma tutto questo non e' stato realizzato ne' dalla giunta Marcovecchio e finora, nemmeno dal Sindaco Saia, che è giustificato in parte visto il suo recente insediamento. Dunque il vero problema politico, non e' certo, alla lunga, come e a chi si applicano tariffe maggiorate, sarebbe una " guerra tra poveri", ma applicare tariffe in relazione a chi meglio utilizza la raccolta differenziata. La raccolta differenziata non si improvvisa, deve seguire criteri che coniugano la necessità di sgravio fiscale ai cittadini virtuosi e la tutela dell'ambiente per il raggiungimento di uno dei punti strategici della "Transizione Ecologica" prevista nel PNRR . L'auspicio è quello che l'amministrazione Saia raggiunga tali obiettivi, perchè la raccolta dei rifiuti si integra in una visione complessiva di sostenibilità ambientale, perciò una nuova filosofia di vita.