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Amnesty Agnone: Soddisfatti per la liberazione di Patrik Zaki, furono promotori per il conferimento della cittadinanza onoraria al giovane

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 Il gruppo di attivisti locali di Amnesty Agnone si dicono felici per la liberazione di Patrik Zaki, anche se non bisogna abbassare la guardia.

Per il giovane studente egiziano, dopo 22 mesi di dura detenzione, arriva finalmente una bella notizia.  Ma la battaglia non è vinta perché Patrick non ha ricevuto la piena assoluzione ed è ancora imputato.

 I giovani attivisti Amnesty Agnone a Marzo 2021 si mobilitarono per la liberazione e richiesero formalmente  all’amministrazione comunale  agnonese di conferire la cittadinanza onoraria a Patrick. In effetti nella seduta consigliare del 21  Marzo 2021 la mozione fu votata  dal consiglio all'unanimità

 Di seguito  le dichiarazioni dei giovani di Amnesty Agnone nel febbraio 2021

"Il 7 febbraio 2020, in seguito al suo ritorno in Egitto per una vacanza con la sua famiglia, Patrick George Zaki, studente egiziano del Gemma (Master Erasmus Mundus che si occupa di “Women’s and Gender Studies”) dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, è stato arrestato e torturato dalle autorità egiziane, perché attivista dell’Egyptian Initiative for Personal Rights e per le opinioni politiche espresse sui social media. Da più di 13 mesi è sottoposto a custodia cautelare in carcere che, udienza dopo udienza, si sta protraendo impedendogli di tutelarsi e di vivere dignitosamente. Proprio alcuni giorni fa, infatti, si è venuti a conoscenza di un nuovo prolungamento della detenzione. Tutto ciò fa di lui un prigioniero di coscienza. Patrick, da quanto ci giunge attraverso le sue lettere, è stanco, solo e ha bisogno dell’aiuto di tutti noi; è lui stesso ad ammetterlo: “Ho passato in carcere troppo tempo e ogni giorno si fa più pesante». Per questo, noi attivisti del gruppo Amnesty Agnone abbiamo formalmente richiesto all’amministrazione comunale di conferire la cittadinanza onoraria a Patrick, per porre ancor di più l’attenzione su questa vicenda e per chiedere a gran voce la sua liberazione. Con questa azione speriamo di far capire quanto nulla possa essere dato per scontato, neanche i diritti umani. Contattaci ed entra in azione. Facciamo sentire la nostra voce, perché i diritti di Patrick sono i diritti di tutti noi".  Questo il messaggio degli "attivisti agnonesi di Amnesty International Abruzzo-Molise". 

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