Mi sono permesso, qualche giorno fa, quando la guerra in Ucraina stava già prendendo una piega insopportabile, di condividere con voi il mio pensiero, in questo momento, molto marginale.
Giudicando i fatti dal difuori e vivendo in una parte di Europa, ormai, lontana dalle lacerazioni del passato ma , a mio avviso, facilmente contaminabile dalle circostanze attuali; mi sono sentito naturalmente propenso verso un pacifismo "tout court": la guerra è una maledizione e: non c'è ne sono di giuste.
Ok! Fin qui tutto a posto!
Poi ti accorgi della " comodità " del giudizio espresso quando ti trovi dinanzi alle immagini di sofferenza e distruzione che questa follia provoca.
Mannaggia ai telegiornali che ti portano la guerra in salotto!
Il nostro parlamento delibera di mandare aiuti militari, come ha fatto la stessa Unione Europea, agli ucraini e ti chiedi:
《 ma noi no eravamo quelli che ripudiano la guerra come mezzo di soluzione degli affari internazionali?》
E si!
Al cospetto di tutto ciò si comincia a provare nella propria testa il fatidico "tarlo del dubbio".
-C'è davvero un Popolo aggredito?
-La Russia si sente veramente assediata e menomata rispetto agli antichi fasti?
-L'occidente le sta, forse, riducendo troppo lo spazio vitale?
Sta di fatto, però, che il vecchio "Orso", che tutti avevamo creduto fosse caduto, definitivamente, in letargo, da tempo si è risvegliato e con i suoi sbadigli comincia a incutere paura.
L'occidente pensava di essersi liberato dello spauracchio sovietico e considerava la Russia come il serbatoio delle proprie riserve energetiche. I vecchi paesi del Patto di Varsavia ormai ancorati all'Occidente e, inoltre, alcune repubbliche ex sovietiche sul punto di farlo.
E anche, all'interno della Santa Russia, c'era chi si arricchiva con gli introiti dovuti al pagamento delle risorse energetiche provenienti dalle democrazie dell'ovest dell'Europa che a sua volta custodiva nei forzieri delle proprie banche o a limite a finanziare i Club calcistici inglesi e non solo.
Tutto regolare!?
Oggi ci svegliamo e ci accorgiamo che l'orso anestetizzato con i nostri soldi è talmente forte tanto da potersi gestire da solo. E, essendo stato tanto coccolato negli ultimi anni, si è messo in testa di rivivere i <vecchi fasti>.
No! Questo non si può!
La Vecchia Europa, non lo permette.
Di mezzo c'è capitata la povera Ucraina e forse, in futuro, potrebbe incapparci qualche altro.
Ricordate "la questione dei Sudeti" ? Scellerata anticamera alla seconda guerra mondiale?
Non solo a me le vicende di questi giorni hanno riportato alla mente quei tragici momenti storici. Sicuramente a molti capi di stato europei la mente sarà tornata alla storia europea degli anni trenta e quaranta del novecento.
All'orso russo non bastano più la Crimea e alcune parti ucraine già acquisite, vuole anche un governo compiacente a Kiev!
E allora guerra sia!
Si, vabbè, ma i civili che soffrono?
"Fanno parte della strategia"
E no! Prima ci siamo serviti senza scrupoli del bancomat energetico russo e adesso ci accorgiamo che dobbiamo fermare l'oligarchia moscovita?
Non è che forse ci si doveva pensare prima?
Adesso siamo tutti inorriditi difronte a tale catastrofe e vogliamo correre ai ripari.
Il " mostro" va fermato, non c'è dubbio!
Ma, questa lezione ci serva da monito per l'avvenire.
Errori di valutazione di questa valenza non sono più ammessi.
Parafrasando il vecchio motto latino: " se vuoi la pace prepara la guerra" rispondo:
"Voglio la Pace e la perseguo sempre: a ogni costo!" anche difronte agli interessi di bottega