CELENZA SUL TRIGNO - Don Nicola Gentile condannato all'esilio. E' questa l'accusa scagliata contro la Curia di Trivento da Novella Amicarelli di Celenza sul Trigno. Non nuova a polemizzare con il vescovo Scotti, la combattiva cittadina celenzana non perde occasione per commentare le decisioni assunte dal presule triventino in merito alla nomina dei nuovi parroci.
In un comunicato stampa della Curia si legge che gli spostamenti dei sacerdoti nelle varie parrocchie non sono altro che la volontà di Dio. Una tesi che non piace affatto a Novella Amicarelli, la quale infatti commenta: "Veramente molti di loro sono costretti a rinunciare. Non é certo libera scelta, specie quella di dover abbandonare definitivamente il paese nel quale si é vissuto una vita intera".
Il riferimento, chiaro, è a don Nicola Gentile, l'anziano parroco di Celenza che dal prossimo 16 dicembre sarà sostituito da don Erminio Gallo. Pare che la Curia abbia chiesto a don Nicola Gentile di lasciare definitivamente il paese, forse per evitare che possano crearsi convivenze problematiche con il nuovo parroco.
Riprende Novella Amicarelli: "Qualche parroco vorrebbe rimanere, da privato cittadino, a trascorrere gli ultimi anni della propria esistenza in paese, ma anche questo viene proibito, in nome di non si capisce quale criterio di rispetto verso la persona. Esilio. É un esilio vero e proprio quello che molti sacerdoti di apprestano a vivere, condannati molto spesso non da esigenze di Curia quanto da capricci di giovani sindaci senza arte né parte, se non il dono della cattiveria e della calunnia. Il Signore ha predicato queste dottrine nella sua breve vita? Non mi risulta. Mi é chiaro invece che sceso il sipario su episodi e vicende che non onorano la Chiesa, ognuno rimarrà col rumore assordante delle proprie coscienze. Grazie Don Nicola Gentile, per l'esempio di servizio ed attaccamento al dovere e alla missione di vita che hai scelto di svolgere. Con te siamo cresciuti tutti, in ogni senso. Le nostre case sono a tua disposizione perché tu possa rientrare in quello che é "il tuo paese" dove meriti di rimanere, stare o venire tutte le volte che ne senta il bisogno. Grazie".