L'edificio situato nel quartiere antico di Sant'Antonio ad Agnone ha rappresentato, per molti anni, un simbolo di abbandono e difficoltà, causato principalmente dai danni del terremoto degli anni ’80. Dopo decenni di tentativi di ristrutturazione mai conclusi, nel 2021 è finalmente partito un progetto di riqualificazione presentato dallo IACP che ha preso vita grazie a un finanziamento di un milione di euro.
A dirigere i lavori di restauro è stato l’ingegnere Francesco Di Pasquo, professionista agnonese che ha avuto il compito di riportare l'edificio alla sua antica bellezza. Oggi l'edificio e' stato liberato dalle impalcature ed è sotto gli occhi di tutti che si erge in punto strategico della cittadina. Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare l'ing Di Pasquo per capire meglio gli interventi eseguiti e la sua esperienza nella direzione dei lavori.

Domanda 1: Ingegner Di Pasquo, ci può raccontare quale è stato il primo passo nei lavori di ristrutturazione di questo storico edificio?
“Il primo passo è stato ovviamente una valutazione approfondita dello stato dell’edificio. Essendo stato danneggiato dal terremoto degli anni ‘80, era fondamentale stabilire l'entità dei danni strutturali. Abbiamo eseguito dei sopralluoghi dettagliati, studiando le fondamenta, le mura portanti e la struttura complessiva. Una volta valutato il rischio di eventuali crolli o danni ulteriori, abbiamo potuto cominciare con il consolidamento strutturale."
Domanda 2: Cosa comportava, nello specifico, il consolidamento strutturale?
“Il consolidamento ha riguardato in primis le fondamenta e i muri portanti, che erano stati danneggiati dalle scosse sismiche. In alcuni punti, abbiamo dovuto intervenire con tecniche moderne, come l’utilizzo di materiali che potessero rinforzare la struttura senza compromettere l’aspetto storico dell’edificio. È stato un lavoro molto delicato, che ha richiesto un perfetto equilibrio tra sicurezza e rispetto per l'architettura originaria.”
Domanda 3: Quali difficoltà ha incontrato durante il processo di ristrutturazione?

“Le difficoltà sono state molteplici, in parte dovute alla complessità dei lavori su un edificio storico, in parte per le difficoltà burocratiche che hanno caratterizzato l’avvio dei lavori. Ma la vera sfida è stata cercare di coniugare la necessità di modernizzare l’edificio con quella di preservarne l’identità storica. Ogni intervento doveva rispettare l’estetica e la struttura originale, mentre al contempo dovevamo garantire la sicurezza e il comfort abitativo per i futuri residenti.”
Domanda 4: Ingegner Di Pasquo, come è stato affrontato l’adeguamento sismico dell’edificio, considerando che si trova in una zona sismica?
“L’adeguamento sismico è stato uno degli interventi principali, considerando che l’edificio era stato gravemente danneggiato dal terremoto degli anni ’80. Abbiamo eseguito un consolidamento strutturale completo, rinforzando le fondamenta e i muri portanti con materiali specializzati. In questo modo, abbiamo garantito che l'edificio sia ora in grado di resistere meglio a eventuali scosse future, rendendolo sicuro sia per gli abitanti che per l’intera struttura.”
Domanda 5: Oltre all’adeguamento sismico, è stato fatto anche un intervento per l’efficienza energetica dell’edificio?
“Sì, l'efficienza energetica è stata una priorità assoluta. Saranno installati infissi ad alta efficienza energetica per garantire un buon isolamento termico. Inoltre, sarà realizzato un sistema di riscaldamento che ottimizza i consumi e riduce le dispersioni di calore. Anche l’illuminazione e gli impianti sono stati progettati in modo da ridurre l’impatto ambientale e garantire un risparmio energetico significativo per gli inquilini.”
Domanda 6: La facciata dell'edificio è stata restaurata. Ci può spiegare il concetto dietro l'uso di due colori differenti?
“Abbiamo scelto di usare due colori differenti per la facciata proprio per distinguere la parte storica da quella ristrutturata. La parte storica dell'edificio è stata mantenuta con il colore originario, mentre la parte rinnovata è stata pitturata con un colore più chiaro, che rispecchia le modifiche apportate e le nuove strutture. Questo approccio consente di conservare l'identità storica dell’edificio, ma al contempo evidenzia i miglioramenti apportati senza nascondere la distinzione tra il vecchio e il nuovo.”
Domanda7: La sicurezza idrica è un aspetto che avete preso in considerazione?
“Sì, la sicurezza idrica è stata uno degli aspetti fondamentali. Per questo motivo, è stato previsto un sistema di autoclave per garantire una fornitura stabile e sicura di acqua in caso di eventuali emergenze o interruzioni. Questo sistema è stato progettato per rendere l’edificio autonomo anche nelle situazioni più critiche.”
Domanda8: Come ha influito la partecipazione degli artigiani locali nel completamento del progetto?
“La partecipazione degli artigiani locali è stata fondamentale. Non solo per la qualità del lavoro che hanno svolto, ma anche perché questo ha creato una sinergia con la comunità. Gli artigiani locali hanno portato il loro know-how e la loro esperienza, che hanno contribuito a rendere il progetto ancora più radicato nel territorio. È stato un vero e proprio lavoro di squadra che ha visto la partecipazione di tanti professionisti
Domanda 9: Ci può spiegare come sono stati distribuiti gli appartamenti e quali sono le caratteristiche specifiche dei cinque alloggi?
“L’edificio è stato suddiviso in cinque appartamenti: tre di dimensioni più contenute al primo piano e due più grandi al secondo piano. I piccoli appartamenti al primo piano sono stati pensati per chi cerca soluzioni compatte, mentre quelli al secondo piano, più ampi, sono destinati a famiglie o gruppi più numerosi. Ogni appartamento è stato progettato con attenzione alla funzionalità e al comfort, ottimizzando gli spazi e inserendo soluzioni moderne, pur mantenendo la struttura storica.”
Domanda10: A che punto siamo rispetto alla fine del progetto e quali sono i prossimi passi?
“Il progetto è ancora in fase di completamento. Concluderemo i lavori di impianti, pavimentazioni e tramezzature entro i prossimi mesi, con l’obiettivo di terminare la ristrutturazione entro agosto 2026. Il nostro scopo è consegnare gli appartamenti completamente ristrutturati e pronti per essere abitati, mantenendo sempre un occhio di riguardo alla qualità e al rispetto delle scadenze.”
Concludendo, l’ingegnere Di Pasquo sottolinea che questo progetto non solo ha rappresentato un grande sforzo tecnico, ma anche un’importante opportunità per la comunità di Agnone di recuperare un patrimonio storico e di migliorare la qualità della vita degli abitanti. Grazie alla cura e alla professionalità con cui è stato gestito, l’edificio si appresta a diventare una vera e propria gemma nel cuore del centro storico.
Dopo 40 anni, sarà emozionante vedere quelle finestre illuminate di nuovo e sentire la vita che pulsa dentro l’edificio.