Agnone – Intorno alle ore 13:00 di oggi si è verificato un guasto all’impianto di osmosi del servizio di emodialisi dell’Ospedale "San Francesco Caracciolo" di Agnone. A causa del malfunzionamento, i pazienti in attesa del trattamento dialitico hanno dovuto sospendere il percorso terapeutico, in attesa dell’arrivo di una ditta esterna incaricata della riparazione.
L’intervento tecnico è stato completato intorno alle 16:30, consentendo la ripresa dei trattamenti, ma il disservizio ha evidenziato ancora una volta la fragilità dell’impianto, già oggetto di segnalazioni da parte del personale sanitario e delle associazioni di pazienti.
Il dott. Ettore Mastrangelo, dirigente del reparto di Emodialisi, e don Francesco Martino, rappresentante dell’Associazione nazionale emodializzati (ANED), hanno sottolineato come l’impianto in uso ad Agnone sia tutt’altro che recente. "Si tratta di un macchinario che oltre 25 anni fa era in funzione presso il reparto dialisi dell’ospedale Veneziale di Isernia, e fu trasferito ad Agnone solo dopo l’installazione di un nuovo impianto nel capoluogo pentro", spiegano.
A rendere ancora più precaria la situazione, il fatto che l’impianto – progettato per funzionare con due pompe – oggi ne abbia in funzione una sola. "Questo significa che, nel momento in cui si verifica un guasto, l’intero sistema si blocca", denuncia Mastrangelo. "Le ripetute segnalazioni, inviate sia dal responsabile del servizio che dall’associazione dei malati, non hanno finora prodotto alcun effetto concreto".
Una vicenda che riaccende i riflettori sulla necessità di investimenti e rinnovamento tecnologico anche nei presìdi sanitari delle aree interne, a tutela della salute e della dignità dei pazienti.