Mentre da Roma trapelano indiscrezioni sul nuovo Piano Operativo della Sanità molisana, cresce la preoccupazione tra cittadini e rappresentanti istituzionali. A lanciare un duro atto d’accusa è il consigliere regionale del Partito Democratico Vittorino Facciolla, che denuncia pubblicamente il rischio concreto di un collasso nella gestione delle emergenze sanitarie, con tagli e accorpamenti che colpirebbero ancora una volta i servizi essenziali e salvavita.
Nel suo intervento, Facciolla punta il dito contro un piano che — secondo le anticipazioni — vedrebbe ridimensionato il ruolo del pubblico a favore del privato, la chiusura del Punto nascita di Termoli e l’eliminazione del servizio di emodinamica a Isernia, lasciando intere aree del Molise in condizioni critiche rispetto ai tempi di risposta per ictus e infarti.
Con toni duri, il consigliere solleva interrogativi politici pesanti: “Il presidente Roberti è al corrente di queste scelte? E se sì, perché tace?”
Un allarme che riapre con forza il dibattito sulla tenuta della sanità regionale e sul diritto dei molisani ad avere accesso a cure tempestive e di qualità.