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Ducato e gemelli Stellantis: una parte della produzione si sposterà in Uruguay. Intanto ad Atessa arriva lo stop di luglio.

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Nuovi scenari industriali per i veicoli commerciali leggeri di Stellantis. Secondo quanto riportato dal sito brasiliano Autos Segredos, Stellantis, a partire dal secondo semestre 2025, alcuni modelli storicamente prodotti in Italia, tra cui il Fiat Ducato, il Citroën Jumper e il Peugeot Boxer, saranno assemblati anche in Uruguay, nello stabilimento Nordex di Montevideo. La produzione avverrà in modalità CKD (Completely Knocked Down), cioè tramite kit da assemblare in loco, destinati principalmente al mercato sudamericano.

Una decisione che rientra nella strategia globale del gruppo Stellantis per presidiare in modo più diretto i mercati extraeuropei, ma che inevitabilmente suscita attenzione anche nel nostro territorio, dove questi modelli vengono storicamente prodotti. Dal 1981 infatti, il Fiat Ducato viene realizzato per l’area EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa) nello stabilimento abruzzese di Atessa, il più grande polo produttivo europeo di veicoli commerciali leggeri. Qui, a partire dal 1994, sono stati affiancati anche i “gemelli” Peugeot Boxer e Citroën Jumper, a cui si sono aggiunti nel tempo anche l’Opel Movano (dal 2022) e il Toyota Proace Max (dal 2024).

Nel frattempo, proprio da Atessa arrivano segnali di rallentamento. Nella riunione del 3 luglio 2025, la Direzione aziendale ha informato il Comitato Esecutivo della situazione produttiva nel primo semestre e delle prospettive a breve termine. Per far fronte al calo della domanda stagionale e a una riorganizzazione interna, per i mesi di luglio e agosto è prevista la sospensione del terzo turno di produzione, fatta eccezione per l’area CKD della lastratura, che proseguirà regolarmente. Nella verniciatura, il terzo turno rimarrà parzialmente attivo, ma solo per le attività di riavvio.

I lavoratori coinvolti dal provvedimento sono stati temporaneamente spostati sui turni A e B. Inoltre, l’intero stabilimento – sempre esclusa l’area CKD – resterà fermo anche nelle giornate dell’11 e 14 luglio, con copertura tramite Cassa Integrazione Straordinaria (CDS).  Si tratta di misure già adottate in passato in periodi di contrazione produttiva, ma che questa volta coincidono con un momento di transizione più ampio, in cui Stellantis sta rivedendo l’organizzazione delle sue produzioni su scala globale. Resta da vedere se e in che modo queste scelte avranno ricadute sul medio periodo per lo stabilimento di Atessa, che rappresenta da anni una realtà strategica per l’occupazione e l’industria automobilistica italiana.

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