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Trivento, due anni senza don Mimì Fazioli, sacerdote, giornalista e uomo di ascolto

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Il 12 luglio 2023 si spegneva presso l’Ospedale Cardarelli di Campobasso, dove era ricoverato da qualche tempo, Mons. Domenicantonio Fazioli, conosciuto da tutti semplicemente come don Mimì. A due anni dalla sua scomparsa, il suo ricordo è ancora vivo nella Diocesi di Trivento, nel mondo giornalistico molisano e in quanti lo hanno conosciuto come sacerdote, parroco, vicario, formatore e guida spirituale.

Nato a Frosolone il 10 aprile 1946, don Mimì entrò nel Seminario Diocesano di Trivento il 1° ottobre 1956. Proseguì poi la formazione al Seminario Regionale di Chieti, dove ricevette il suddiaconato il 25 marzo 1969 da Mons. Loris Capovilla e il diaconato il 25 maggio dello stesso anno da Mons. Cleto Bellucci. Fu ordinato sacerdote il 5 luglio 1969 a Frosolone da Mons. Pietro Santoro.

Conseguì la laurea in Pedagogia e la specializzazione in Sacra Scrittura. Uomo di profonda cultura, univa allo studio una spiccata umanità e disponibilità all’ascolto. Nel corso del suo lungo ministero ricoprì diversi incarichi nella Chiesa Triventina:

• Animatore del Convitto di Mons. Gianico;

• Parroco della chiesa di San Basilio Magno a Salcito (1969);

• Membro della comunità presbiterale di Civitanova del Sannio (1970);

• Parroco del Santissimo Salvatore a Pescolanciano (1972);

• Vicario economo e poi parroco di San Giovanni Evangelista a Chiauci;

• Vicario foraneo per la zona pastorale di Carovilli;

• Dal 1° ottobre 1999 parroco della Cattedrale di Trivento e direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi;

• Delegato per la Pastorale Diocesana del Lavoro e responsabile del Grande Giubileo del 2000;

• Dal 1° novembre 2006 vicario generale della Diocesi di Trivento.

Don Mimì fu anche giornalista pubblicista e consulente ecclesiastico dell’UCSI Molise (Unione Cattolica Stampa Italiana), punto di riferimento per tanti giornalisti locali, ai quali offriva la sua vicinanza spirituale e culturale. Alla notizia della sua morte, l’Ordine dei Giornalisti del Molise espresse cordoglio per la scomparsa di «un collega che ha dato tanto alla nostra comunità in termini formativi, di cultura e di ascolto», come ricordò il presidente Vincenzo Cimino. Negli ultimi mesi di vita, affrontò con dignità e fede una lunga malattia. La mattina del 12 luglio di due anni fa, se ne andò in silenzio, in punta di piedi, così com’era vissuto: con discrezione, profondità e fede.

Nel 2019, in occasione del cinquantesimo anniversario di sacerdozio, don Mimì condivise parole che restano a testimonianza del suo spirito: «Ogni giorno è sempre stato un grande dono di Dio: un dono in più per amare, un dono in più per aiutare, un dono in più per perdonare. Il silenzio e il sorriso sono state due armi potenti nella mia vita ed esperienza sacerdotale: con il sorriso ho risolto tanti problemi, con il silenzio tanti altri li ho evitati. […] L’amore resta sempre l’arma migliore per il prete e per ogni cristiano, il sorriso è lo scudo più forte e resistente anche nelle avversità, la preghiera è senza dubbio la forza più grande. Ma i regali più belli sono quelli che Dio fa ad ognuno di noi: la vita e la fede.

Oggi, a due anni dalla sua morte, la comunità diocesana, il mondo del giornalismo molisano e chi ha avuto la grazia di conoscerlo lo ricordano con gratitudine e affetto, certi che il suo esempio continuerà a essere luce per molti.

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