Una diagnosi tempestiva e un doppio intervento chirurgico hanno permesso a una neonata di un centro del Vastese di superare una delle sfide mediche più rare e complesse in ambito perinatale. La protagonista è una piccola nata a maggio 2025, la cui vita è stata salvata grazie alla professionalità della dottoressa Annalidia Sammartino di Agnone, Medico - Chirurgo Specialista in Ginecologia e Ostetricia presso Asl Lanciano Vasto Chieti che durante l’ecografia morfologica eseguita a marzo, ha individuato un’anomalia di grande rilevanza.
«Una diagnosi molto rara, gestita bene, storia a lieto fine per la bimba e la famiglia» ha commentato la dottoressa Sammartino, sottolineando quanto la diagnosi precoce e accurata possa fare la differenza.
L’ecografia ha evidenziato una massa sospetta nella zona sacrale del feto, che nei giorni successivi è cresciuta rapidamente, fino a raggiungere dimensioni tali da compromettere la sopravvivenza della piccola. La successiva risonanza magnetica ha confermato la presenza di un teratoma sacrococcigeo, una neoplasia rara che colpisce circa 1 neonato su 35.000-40.000. Il tumore, sebbene benigno nella maggior parte dei casi, può causare gravi complicanze come scompenso cardiaco fetale, idrope o addirittura morte intrauterina.
Alla 28ª settimana di gravidanza, grazie alla segnalazione della dottoressa Sammartino, è stato disposto il ricovero urgente presso l’ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma. Lì, in collaborazione con l’équipe multidisciplinare dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, si è intervenuti con una procedura chirurgica fetale di altissimo livello: una lasercoagulazione ecoguidata dei vasi sanguigni della massa. Utilizzando un laser a diodi, i medici sono riusciti a ridurre l’afflusso sanguigno al tumore, rallentandone la crescita e guadagnando due preziose settimane di gestazione.
Alla 30ª settimana, la piccola è nata con parto cesareo al Bambino Gesù. Pesava appena 1,1 kg e il tumore rappresentava oltre la metà del suo peso: circa 800 grammi. Pochi minuti dopo la nascita è stata sottoposta a un delicatissimo intervento chirurgico della durata di tre ore per l’asportazione completa del teratoma, con ricostruzione della regione sacrale.
«Il timing dell’intervento è stato determinante – spiega la dott.ssa Isabella Fabietti, chirurga fetale del Bambino Gesù – La tempestività ci ha permesso di evitare un parto eccessivamente prematuro e ha salvato la vita della bambina».
Il dott. Andrea Conforti, responsabile di Chirurgia Neonatale e Pediatrica dell’ospedale romano, ha poi evidenziato l’importanza della sinergia tra strutture e specializzazioni diverse: «L’approccio multidisciplinare sin dalla fase prenatale ha garantito una pianificazione ottimale. L’intervento, eseguito subito dopo il parto, ha permesso l’asportazione completa del tumore e la salvaguardia delle strutture essenziali per le funzioni intestinali e urinarie».
A poche settimane dalla nascita, la piccola respira da sola, si alimenta per bocca e sta per essere dimessa. Tornerà in Abruzzo con la sua famiglia per proseguire il percorso di controlli post-operatori.
Una vicenda che dimostra quanto la diagnosi precoce, la competenza medica e il lavoro di squadra possano fare la differenza. Una storia che può ridare fiducia a molte famiglie che affrontano diagnosi complesse in gravidanza .Può incoraggiare coppie con problemi fetali ad affidarsi ai professionisti di lunga esperienza come la dottoressa Sammartino che che da ben 25 anni si occupa di diagnosi prenatale
«La scienza può fare miracoli, quando i tempi e le competenze si incontrano», ha concluso la dott.ssa Sammartino.