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Ospedale di Agnone: solo due pazienti ricoverati, la crisi si misura anche dai pasti.

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All’ospedale “San Francesco Caracciolo” di Agnone, in Alto Molise, la fotografia di una sanità sempre più fragile si può scattare anche osservando i numeri dei pasti recapitati ogni giorno: due soli, destinati a due pazienti ricoverati nel reparto di medicina. Tutto qui. Dallo schema allegato in foto , risultano:  Totale pasti per domani 5 Agosto n. 2 piu' uno, il piu' uno viene quotidianamente aggiunto per eventuali pazienti in entrata non previsti il giorno precedente.

Un dato apparentemente marginale, ma che racconta molto. I pasti preparati e consegnati quotidianamente alle corsie rappresentano spesso uno specchio affidabile dell’effettiva attività ospedaliera. E se a riceverli sono solo due persone, si è di fronte a un’evidenza: l’ospedale opera al minimo delle sue capacità. Il resto dei letti è vuoto. I reparti, deserti. 

 Eppure il  19 luglio 2025 – L’Azienda Sanitaria Regionale del Molise (A.S.Re.M.) ha approvato l’assegnazione di quattro incarichi libero-professionali a medici specializzandi e medici in pensione, per far fronte alla grave carenza di personale nel reparto di Medicina Interna dellOspedale “S. Caracciolo” di Agnone pertanto l'assenza di pazienti nel reparto di medicina  non e' riferibile ad una carenza organica di personale medico. Leggi QUI

Da anni il presidio di Agnone — unico punto sanitario di riferimento per un’area vasta, montana e disagiata — è al centro di polemiche, tagli e ridimensionamenti. L’assenza di personale, la chiusura progressiva di reparti, la centralizzazione dei servizi verso Isernia e Campobasso hanno svuotato lentamente la struttura. E oggi, la conferma arriva anche dal silenzio dei corridoi e dal vassoio servito in solitudine.

Le comunità locali continuano a chiedere il rilancio del presidio ospedaliero, soprattutto per garantire un'assistenza tempestiva in un’area caratterizzata da collegamenti difficili e lunghi tempi di percorrenza. Ma intanto, anche i numeri più banali — come quello dei pasti — raccontano che il declino è ormai strutturale.

In un territorio che invecchia e si spopola, resta la domanda: chi cura chi resta?

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