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Vasto, Cinzia Corti e i “sassi parlanti”: l’arte che unisce fede e comunità

Dalla sua Vasto d’adozione, l’artista trasforma pietre in messaggi di speranza, dedicati ai neo-santi Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, elevati oggi agli onori degli altari da Papa Leone XIV.

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Proprio nel giorno della canonizzazione di Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, incontriamo Cinzia Corti, l’artista che, con i suoi “sassi parlanti”, comunica fede, speranza e ispirazione attraverso piccole opere d’arte.

La signora dei sassi
Cinzia, milanese di origine ma ormai vastese d’adozione, è conosciuta come “la signora dei sassi”. Da anni realizza quelli che lei stessa ama definire “sassi parlanti”: piccole opere d’arte che possono essere ritratti di personaggi famosi dello spettacolo oppure messaggi spirituali dedicati ai neo-santi Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati. Le creazioni dedicate ai neo-santi sono nate come segni di fede e speranza, donate a chiese, associazioni e persino alla mamma di Carlo, Antonia Salzano, per ispirare chi le riceve e trasmettere un messaggio di comunione e spiritualità.

Come è nata l’idea dei “sassi parlanti”?
«È un percorso nato dal cuore», racconta Cinzia. «La passione per la pittura c’era da sempre, ma l’idea dei sassi è arrivata in un momento di ricerca interiore. I sassi rappresentano per me solidità, forza e pazienza, come la vita stessa. Pier Giorgio e Carlo li ho scelti perché li sento vicini: giovani, autentici nella loro fede e capaci di vivere la spiritualità in modo moderno e aperto agli altri. Carlo, con la sua passione per l’informatica e la devozione all’Eucaristia, mi ha colpito profondamente».

Il processo creativo
«Tutto parte dalla ricerca del sasso giusto», spiega. «Spesso è lui a “chiamarmi” e a suggerirmi cosa dipingere. Dopo averlo raccolto e pulito, lo preparo con una base che garantisca la durata dei colori. L’acrilico è il mio materiale preferito, e uso piccoli attrezzi invece dei pennelli tradizionali per ottenere precisione nei dettagli. Ogni sasso ha una storia: il ritratto di Carlo è spesso accompagnato da simboli come il computer o l’ostia, mentre per Frassati mi concentro sulla montagna e sul suo spirito avventuroso».

Un legame con la comunità e la notorietà nazionale
Arrivata a Vasto otto anni fa, Cinzia ha trovato nel mare e nei paesaggi abruzzesi l’ispirazione per coltivare la sua innata passione. Durante il lockdown, i suoi sassi dipinti, disseminati per la città, hanno portato conforto e speranza, diventando simboli di vicinanza e comunità. Nel corso degli anni le sue opere hanno raggiunto numerosi protagonisti della musica e dello spettacolo, tra cui Mogol, Beppe Vessicchio, Orietta Berti, Paolo Bonolis, Carlo Conti, Marco Masini e molti altri.

Un messaggio di speranza
«Donare i miei sassi è un modo per condividere la fede e onorare la vita dei neo-santi», racconta. «Quando ho donato un sasso ad Antonia Salzano, la mamma di Carlo, ho percepito una connessione profonda. Non è solo arte, è comunione e affetto. Spero che i miei sassi possano ispirare chi li riceve a vivere la propria fede con gioia e impegno, mostrando che la santità è possibile anche oggi». Dopo la canonizzazione dei due neo-santi, i “sassi parlanti” di Cinzia diventano simboli ancora più tangibili di speranza e testimonianza per tutta la comunità, dimostrando come l’arte possa unire persone e valori in ogni momento della vita.

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