Non sarà solo Agnone a ricorrere al TAR Molise contro il nuovo Piano Sociale Regionale 2025-2027 e il Piano di contrasto alla povertà , approvato dal Consiglio Regionale lo scorso 3 giugno. Tutti i 12 Comuni che fanno parte dell’Ambito Territoriale Sociale (ATS) di Agnone hanno infatti deciso, congiuntamente, di opporsi alla riorganizzazione prevista dal Piano. Stesso provvedimento hanno adottato i comuni di Larino, Venafro, Riccia, Campobasso e Isernia
La contestazione riguarda soprattutto la riduzione degli ATS dagli attuali 7 a soli 3, con l’accorpamento di Agnone e degli altri paesi dell’ATS all’Ambito di Isernia. Una scelta che, secondo i sindaci, «snatura il modello dei servizi sociali di prossimità , riduce l’autonomia dei territori montani e mette a rischio la tutela delle fasce più fragili della popolazione».
Il sindaco di Agnone, Daniele Saia, in qualità di ente capofila, è stato autorizzato ad agire in rappresentanza di tutti i Comuni coinvolti. Il ricorso sarà affidato agli avvocati Michele Sansone e Stefano Scarano, con un incarico complessivo di circa 3.950 euro.
La decisione è stata presa per garantire che le comunità dell’Alto Molise non vengano penalizzate da un’organizzazione dei servizi sociali considerata «troppo centralizzata e poco attenta alle specificità territoriali».
La Giunta comunale di Agnone ha dichiarato il provvedimento immediatamente eseguibile, in modo da avviare senza ritardi la difesa degli interessi di tutti i dodici Comuni dell’ATS.