Il responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega Molise rilancia il dibattito sulla regolamentazione della prostituzione, con un appello a superare la Legge Merlin. “Serve una norma chiara, moderna, di buonsenso”.
Regolamentare la prostituzione per sicurezza, salute, lavoro e legalità. L’Italia non può più fare come lo struzzo.
È arrivato il momento di affrontare con coraggio e realismo il tema della regolamentazione della prostituzione.
Come responsabile del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Lega Molise, ritengo che l’Italia non possa più continuare a “fare come lo struzzo”, nascondendo la testa sotto la sabbia davanti a una realtà evidente, che si svolge ogni giorno nelle nostre città, sui siti web e sui giornali.
Ignorare questo fenomeno significa lasciare spazio alla criminalità organizzata, alla tratta di esseri umani e allo sfruttamento delle donne e degli uomini più fragili.
Serve una legge chiara, moderna e di buonsenso che riporti ordine, sicurezza, salute e legalità in un settore oggi completamente sommerso.
La Lega per Salvini Premier , a livello nazionale, ha già espresso la volontà e convinzione di ritornare a discutere una legge che regolamenti l’attività di prostituzione volontaria e consapevole, prevedendo: ”controlli sanitari periodici, per tutelare la salute pubblica; registrazione fiscale, con il pagamento delle imposte e dei contributi previdenziali come per ogni altra attività autonoma; spazi autorizzati e sicuri, per restituire decoro urbano e contrastare l’illegalità; sanzioni severissime per chi sfrutta, induce o traffica esseri umani.
Regolarizzare questa attività significa anche creare decine e decine di migliaia di nuovi posti di lavoro, diretti e indiretti: non solo per chi esercita, ma anche per personale sanitario, addetti alla sicurezza, amministratori, manutentori, addetti alle pulizie e alla gestione delle strutture.
Inoltre, lo Stato incasserebbe miliardi di euro di gettito fiscale che oggi finiscono nelle mani della criminalità.
È un approccio concreto e di buonsenso: più sicurezza, più legalità, più risorse per la collettività.
In molte nazioni europee la prostituzione è già legale e regolamentata, e i risultati parlano chiaro: maggiore sicurezza, meno sfruttamento e nuove entrate per lo Stato.
Mi riferisco a Paesi come Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Austria, Grecia, Danimarca, Ungheria, Repubblica Ceca ed Estonia, dove l’attività è riconosciuta come lavoro regolare, con tassazione, controlli sanitari e protezione sociale.
Mentre queste nazioni hanno saputo trasformare un problema in una risorsa, l’Italia resta ancorata a una legge del 1958, la cosiddetta Legge Merlin, ormai superata dai tempi e dalle realtà sociali.
È il momento di guardare all’Europa che funziona, quella che mette in sicurezza i cittadini e non teme di affrontare i problemi con realismo.
Regolamentare non significa incentivare la prostituzione, ma difendere chi la esercita liberamente e colpire chi sfrutta.
Significa proteggere la salute, garantire la sicurezza e far emergere un’economia sommersa, restituendo dignità e trasparenza.
Io credo che il Molise, come il resto d’Italia, debba sostenere con forza questa battaglia di legalità, sicurezza e civiltà.
È una scelta di responsabilità verso i cittadini, verso chi lavora e verso lo Stato stesso.
Dipartimento Sicurezza e Immigrazione Lega Molise
Il Responsabile Regionale
M. d’A. Giovanni MUCCIO

