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Dalla Vittoria alla Memoria: il 4 novembre nella storia italiana

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Il 4 novembre è una data storicamente significativa per l’Italia: segna la fine delle ostilità della Prima guerra mondiale sul fronte italiano. Quel giorno del 1918 entrò in vigore l’armistizio di Villa Giusti, firmato il 3 novembre nei pressi di Padova tra il Regno d’Italia e un Impero austro-ungarico ormai allo stremo. I combattimenti, durati oltre tre anni, causarono circa 650.000 morti tra i soldati italiani e 600.000 vittime civili. A livello mondiale, si stima che la guerra abbia provocato oltre 15 milioni di morti tra soldati e civili, coinvolgendo numerosi Paesi; i numeri esatti non sono noti, ma mostrano chiaramente la portata del conflitto.

Verso la fine della guerra, l’Impero austro-ungarico era ormai in pieno collasso: varie nazionalità all’interno dei suoi territori iniziarono a proclamare Stati indipendenti, mentre a Vienna il potere degli Asburgo si sgretolava, segnando la fine dell’Impero. Per l’Italia, la firma dell’armistizio significò la vittoria e il completamento dell’unità nazionale, iniziata con il Risorgimento e ora estesa ai territori di Trento e Trieste. Il generale Armando Diaz annunciò la notizia con il celebre bollettino del 4 novembre, che comunicava la cessazione delle ostilità e la resa dell’esercito nemico.

A partire dal 1922, la ricorrenza fu dichiarata festa nazionale con il nome di “Anniversario della  Vittoria” (Regio decreto n.1354, 23 ottobre 1922). Durante la Seconda guerra mondiale, nel 1941, le celebrazioni delle festività nazionali e delle solennità civili furono sospese per la durata del conflitto. Solo dopo il 1945 la ricorrenza fu ripristinata dalla Repubblica, che le attribuì un nuovo significato: “Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”.

Oggi viene commemorata con cerimonie ufficiali e momenti di riflessione. La principale si svolge a Roma, presso l’Altare della Patria, dove viene deposta una corona di alloro in onore del Milite Ignoto, simbolo di tutti coloro che persero la vita per la Patria. La giornata onora il sacrificio dei caduti e a riflettere sul significato di unità, pace e libertà, valori conquistati a caro prezzo nel 1918 e che ancora oggi definiscono l’identità nazionale.

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