25 Novembre Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne. Alcune proposte per ricordare Altabella nel Castello Monforte di Campobasso, Molise Care/i Amiche/i. A Giugno 2025 l'amica Antonella, promotrice dell'associazione ACTION AID mi invitò ad un loro spettacolo multi artistico di fronte all'entrata principale del Castello Monforte, simbolo della città di Campobasso. Non avevo mai assistito ad un loro convivio artistico, ma avendo sentito buone referenze estesi l'invito ad altre amiche e amici. Quando arrivai, verso le 17, c'erano le sedie senza palco: si sarebbe svolto sul terreno proprio come fosse il teatro di strada. Tutto molto bello e stimolante, a parte un fastidioso brusio di sottofondo. Verso le 20 si arriva ad uno spettacolo teatrale di circa 20-30 minuti. Alcuni attori/trici, dilettanti ma bravi, raccontano la vicenda di Cola ed Altabella vissuti nel Castello Monforte.

Non conoscevo la vicenda e quindi ero fortemente incuriosito. Per sommi capi la riassumo. Nel 1450 circa il Castello era proprietà di Cola di Monforte Ma oltre a esserne proprietario era un mercenario. Cioè vendeva al miglior offerente le sue capacità militari. E già questo mi fece orrore, e mi ricordai che il dio della guerra, Marte, era contento che si combattesse a prescindere. Continuò la recita. Entra in scena Altabella Di Sangro. Mai sentita nominare. Giovane donna costretta a sposarlo, 15 anni di differenza. Lui partiva per le campagne militari e lei rimaneva al Castello. Quando si trovavano in un castello vicino a Mantova, dove si erano trasferiti provvisoriamente, il Monforte imponeva ad un servo di controllare e pedinare Altabella. Una volta, per ricevere denaro in più, questo, raccontò la bugia che un giovane la frequentava e lei lo corrispondeva. Al suo ritorno, informato del presunto tradimento, adirato la uccide. E così finisce lo spettacolo. La vicenda di Altabella Di Sangro e Cola di Monforte, sottratta all’oblio dei secoli e riportata alla luce in un monologo teatrale che si era tenuto al Castello Ducale Di Sangro di Torremaggiore (FG) nel 2022, dovrebbe indurre all’amara considerazione che, dal ‘400 ad oggi, in tema di femminicidio, pressoché nulla è cambiato. Ecco un estratto dell’ultima lettera scritta da Altabella alla madre:
“Mi chiedevo se fosse mai possibile che Voi, madre, nonostante così lontana e priva di mie notizie anche per colpa mia, lo foste davvero, priva di sia pur incerte notizie, dico, e non piuttosto impedita ad intervenire in mio favore da quella crudele ed ingiusta ‘prudenza’ che vieta, ai nostri giorni, persino ad una madre, di intromettersi tra la propria figlia sposata ed il suo uomo che è, di diritto, il padrone assoluto della vita di lei e arbitro di decretarne, all’occorrenza, impunemente la morte …”
“Egli – io lo so – sta venendo qui, madre mia, per strapparmi la vita, e lo farà con efferatezza, senza nessuna pietà per chi gli ha generato i suoi figli e, soprattutto, d’impulso, senza che lo sfiori alcun dubbio sulla fondatezza delle voci che gli sono arrivate sul mio conto. Quell’uomo che tante donne mi avevano invidiato quando aveva chiesto la mia mano e che io amo ancora, presto mi porterà via vita e affetti. Né alcuno potrà impedirglielo. È la mia ultima lettera, o madre”. “Vi bacio forte le mani e il viso. Ove mai si preferisse disperdere nell’oblio la mia storia di donna, vissuta tra la letizia e la sventura, tra il fasto delle Corti e l’orrore delle armi, almeno Voi non dimenticatemi”. Sono rimasto senza parole: quindi lui, il signor Monforte è un femminicida.
Questi mercenari, come e più dei soldati vivevano anche dei bottini di guerra e di stupri soprattutto in caso di vittoria. D'altronde è la storia più o meno simile di tutti i Castelli, tanto ammirati ma custodi di orrori. Con a capo i signori della guerra sempre in lotte col vicinato e con potenze straniere. Il più delle volte brutali nei modi verso le giovani mogli. Ebbene viene ricordato lui e il Castello che porta il nome suo, di un mercenario e femminicida. Tra qualche giorno, il 25 Novembre 2025 ci sarà la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne e mi chiedo e chiedo agli/alle abitanti e alle Associazioni e Istituzioni di Campobasso: perché non cambiare nome al Castello dedicandolo ad Altabella? E farlo diventare centro permanente di educazione all'Amore Cortese, alla sessualità e alla conoscenza, espressione e cura del corpo e delle relazioni. Chiaramente coinvolgendo anche le scuole a tutti i livelli
E anche organizzando una mostra permanente con mille attività. Secondo Maria di Francia solo dopo corsi su questi temi fondamentali si dovrebbe arrivare a vivere relazioni d'amore, altrimenti sottoposte a forte rischio di violenza.
Per contatti: Antonio (333 1006671)

