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Festival dell'Avanti, Luca Mariani: "Europa a rischio estremisti di destra"

Il giornalista parlamentare ha presentato il libro 'Il silenzio sugli innocenti"

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AGNONE - Quella di sabato 28 settembre non è stata solo una semplice presentazione. Intorno al volume “Il silenzio sugli innocenti” infatti sono ruotati due dibattiti diversi: uno di natura politica, l’altro di natura sociale e storica.

Nei giorni scorsi, infatti, sono stati ospiti del Festival dell’Avanti Luca Mariani, giornalista parlamentare e autore del libro in questione, e Gianfranco Schietroma, ex Sottosegretario al Ministero di Grazia e Giustizia che hanno animato il dibattito mettendo in luce due aspetti differenti e complementari connesse alla strage di Utoya. A moderare il convegno il giornalista Rai, Giovanni Mancinone

È prima di tutto Mariani a spiegare alla folta platea cosa sia significata Utoya “Molti ignorano che l’isola di Utoya è da sempre la location per una sorta di scuola per giovani laburisti. Quel giorno, Anders Breivik fa esplodere un’autobomba a Oslo e poi arriva sull’isola travestito da poliziotto. Li illude dicendo che si trova lì per spiegare quanto accaduto nella capitale norvegese. I ragazzi fiduciosi si avvicinano e lui inizia a sparare. Falcia sessantanove vite, finendo i morenti con un colpo alla testa e lasciando ferite altre trentatré persone. È un genocidio che va avanti per ore. Cosa succede dopo? I giornali parlano di un pazzo ma la realtà è un’altra: Breivik ha studiato tutto. Non è pazzo, semplicemente voleva eliminare il partito Laburista alle basi. Cancellare un’ideologia. Nelle ore che precedono l’attentato, egli manda numerose e-mail con un allegato di millecinquecento pagine. Un file che contiene la sua ideologia; un qualcosa che condivide con i Cavalieri Templari: un’organizzazione che entro il 2083 prevede l’eliminazione degli immigrati e dei marxisti. Bene questa non è pazzia, seppure i giornali la considerano tale. I giorni passano e viene fuori questa oscura verità ma nessuno, o quasi, fa marcia indietro e la storia cade nell’oblio. Oggi in pochi ricordano l’efferatezza di quest’atto. C’è un vago ricordo nella memoria di tutti. Il problema è che quella storia ha un seguito. C’è un aria di estremismo di destra in Europa: in Norvegia il partito di Breivik ha il 16% dei consensi e Alba Dorata, in Grecia, ha ottenuto il 7%. È un momento pericoloso perché con l’avvicinarsi delle prossime elezioni europee si rischia di mandare al governo movimenti come questi. Il libro dunque nasce per due motivi: innanzitutto per dimostrare che non sempre ciò che è detto dai giornali  sia vero dunque è bene avere il dubbio e cercare a fondo e in secondo luogo è un’opera che vuole lanciare un allarme prima delle prossime elezioni.”

L’immagine europea delineata da Mariani non è molto edificante tuttavia è reale. Dunque ci si chiede: qual è l’opinione di Schietroma?
“Questa è un’Europa nella quale noi non ci riconosciamo. L’unità non può essere solo monetaria e anche gli Italiani devono dare il proprio contributo: questo paese deve tornare ad essere normale. Tocca offrire un’alternativa chiara a Berlusconi con un occhio particolare ai cittadini. Saragat diceva che si necessitasse di ‘più case, più scuole, più ospedali’. Il problema, a distanza di anni, è lo stesso e quello che spaventa di più è l’incapacità della politica di rispondere. I socialisti devono lanciare una vocazione nel prossimo congresso. Il nostro petrolio sono le bellezze naturali e culturali. Dobbiamo costruire un’economia su questo. Non c’è un’organizzazione turistica, non abbiamo il ministero competente. È una questione politica: il mondo cambia e quando un paese è in difficoltà è necessario tornare alle nostre radici. Questo può essere un aspetto originale sul quale il Psi può puntare.”

Ancora una volta le ipotesi per la soluzione dei problemi italiani sono le stesse: investire su cultura e turismo. Lo disse il Sottosegretario Baretta e lo ha confermato Schietroma. Agli ascoltatori è chiaro. Ma quando arriverà questa voce al governo centrale?

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