Agnone si prepara a rendere omaggio a Don Peppino Diana, il coraggioso sacerdote assassinato dalla camorra nel 1994, con la presentazione del libro "Don Peppino Diana. Un prete affamato di vita" di Sergio Tanzarella. L'evento, organizzato dal Centro Studi Alto Molise "Luigi Gamberale" in collaborazione con il Comune di Agnone, si terrà giovedì 24 aprile 2025 alle ore 18:00 presso la Sala Consiliare di Palazzo S. Francesco.
Il libro di Tanzarella ripercorre la vita e l'impegno civile di Don Peppino Diana, un sacerdote che ha incarnato la vera essenza del Vangelo, schierandosi apertamente contro la criminalità organizzata e difendendo i valori della giustizia e della legalità nella sua Casal di Principe. La sua tragica morte lo ha reso un simbolo della lotta contro la mafia e un esempio di coraggio per l'intera nazione.
A dialogare con l'autore sarà Michela Mscischia, Docente di Teologia Morale presso l'ISSR "G. Toniolo" di Pescara, offrendo spunti di riflessione sul messaggio di Don Peppino e sulla sua attualità . I saluti istituzionali saranno portati da Ida Cimmino, Presidente del Centro Studi Alto Molise "Luigi Gamberale", e da Giovanni Amedeo Di Nucci, Assessore alla Cultura del Comune di Agnone.
La presentazione del libro rappresenta un'importante occasione per la comunità agnonese di conoscere più da vicino la figura di Don Peppino Diana, un "prete affamato di vita" che ha saputo coniugare la fede con l'impegno sociale, pagando con la vita la sua coraggiosa testimonianza. L'evento vuole essere un momento di memoria e di riflessione sui temi della legalità , della giustizia e del coraggio civile, valori quanto mai necessari nel nostro tempo.
Chi era Don Peppino Diana?
Don Peppino Diana (Casal di Principe, 4 luglio 1958 – Casal di Principe, 19 marzo 1994) è stato un sacerdote italiano, vittima della camorra. Il suo fermo impegno contro la criminalità organizzata, espresso con coraggio e lucidità , lo rese un simbolo della resistenza civile. La sua uccisione, avvenuta nella sacrestia della sua parrocchia, suscitò una profonda indignazione in tutta Italia e lo consacrò come un martire della lotta alla mafia. Ancora oggi, la sua figura è un faro per chi crede in una società più giusta e libera dalla violenza.